A chi prova ad arginare le tempeste
Riceviamo e diffondiamo:
Nella giornata di ieri a Roma, due compagni sono stati fermati pochi istanti dopo aver ritirato le copie di “La tempesta”, un giornale (numero unico) contenente una raccolta di testi contro la guerra. I compagni, fermati in macchina in modo bizzarro con il pretesto di una notifica, sono stati successivamente tradotti in commissariato. Dopo svariate ore sono stati rilasciati con una denuncia per stampa clandestina e le copie del giornale (300) sono state sequestrate. Viene contestato il fatto che il giornale non è registrato e pertanto si tratta appunto di “opuscoli clandestini”.
Le ultime inchieste (come Sibilla e Scripta Scelera) ed episodi di questo genere – peraltro del tutto inconsueti in tempi recenti – ci confermano che è in corso un vero e proprio attacco alla stampa anarchica.
Mentre le tensioni internazionali si intensificano a causa delle guerre in corso, gli stati sul fronte interno si attrezzano per reprimere chiunque persevera nella diffusione di idee e pratiche conflittuali e rivoluzionarie. Talvolta lo Stato agisce addirittura preventivamente. L’accaduto di ieri va letto in tal senso, infatti il giornale in questione è una nuova pubblicazione che ancora non è stata distribuita.
Rispondere a questo attacco, rifiutando di farsi ammutolire, ci sembra urgente e necessario.