Su un anno di attività di AMI – Iniziativa Antimilitarista [it, en, fr]

Riceviamo, traduciamo e diffondiamo.

Per i numerosi link contenuti nell’articolo, si rinvia alle versione inglese e francese qua sotto.

Per la versione italiana dell’articolo L’antimilitarismo anarchico e i miti sulla guerra in Ucraina, si veda qui: https://ilrovescio.info/2023/01/26/lantimilitarismo-anarchico-e-i-miti-sulla-guerra-in-ucraina/

Segnaliamo inoltre il blog di questi compagni: https://antimilitarismus.noblogs.org/ in cui questo testo è tradotto anche in altre lingue.

[it] Su un anno di attività di AMI – Iniziativa Antimilitarista

Nel settembre 2022, alcuni anarchici della regione dell’Europa centrale hanno lanciato l’Iniziativa antimilitarista [AMI]. Quella che segue è una sintesi di ciò che è accaduto nell’ultimo anno e della direzione in cui si è sviluppata l’iniziativa.

Tutto è iniziato con la pubblicazione del testo L’antimilitarismo anarchico e i miti sulla guerra in Ucraina. Questo testo è un tentativo di riflettere criticamente sulle attuali tendenze militariste del movimento anarchico. Allo stesso tempo, presenta le prospettive antimilitariste come un modo di affrontare la guerra non solo in teoria, ma anche di sabotarla nella pratica. Il testo, originariamente scritto in ceco, ha avuto un’inaspettata risposta internazionale. È stato pubblicato successivamente in inglese, tedesco, francese, italiano, spagnolo e greco. Allo stesso tempo, numerose reazioni hanno dimostrato che il testo è oggetto di dibattito in diverse parti del mondo.

Poco dopo la pubblicazione, un’azione diretta simbolica ha avuto luogo quando l’ambasciata ucraina a Praga è stata imbrattata con vernice rossa. «È comprensibile che Putin e i suoi sostenitori debbano essere criticati per i crimini che stanno commettendo contro la popolazione della regione ucraina. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare la complicità di Zelensky e del governo ucraino in questi massacri. Nello stesso momento in cui l’esercito di Putin bombarda le città ucraine, il governo di Zelensky impedisce alle persone di attraversare il confine per mettersi in salvo. Le trattiene nei territori bombardati sotto la minaccia di sanzioni e costringe alcune di loro a rischiare la vita al fronte contro la loro volontà. Parliamoci chiaro: Zelensky è una merda tanto quanto Putin! Entrambi hanno il sangue dei civili sulle loro mani».

Il contesto di questo evento mostra chiaramente che è diventato una sorta di rottura che disturba la costruzione della visione stereotipata secondo la quale la guerra in Ucraina dovrebbe essere una sorta di storia bipolare, dove da un lato c’è solo l’aggressore e dall’altro solo le vittime che resistono all’aggressore esterno. Questa concezione liberal-democratica è diventata gradualmente il fulcro della propaganda di guerra, volta a ottenere più sostenitori e risorse per la politica bellica dello Stato ucraino. Questa viene spesso presentata come resistenza popolare o come un conflitto tra democrazia e dittatura. Questa presentazione mira a nascondere il fatto che si tratta di un conflitto inter-imperialista in cui tutti gli Stati coinvolti usano i proletari come carne da cannone nelle battaglie per raggiungere i propri obiettivi borghesi.

L’Iniziativa Antimilitarista ha gradualmente assunto il compito di esporre questo problema pubblicando commenti e analisi multilingue. Questi difendono posizioni internazionaliste, l’antimilitarismo e il disfattismo rivoluzionario come sola maniera possibile che ha il proletariato per opporsi efficacemente alla guerra e difendere i propri interessi di classe. Le pubblicazioni regolari dell’AMI danno un contributo alla tendenza internazionalista a cercare di trasformare la guerra tra Stati in una lotta di classe contro gli Stati e tutte le fazioni borghesi.

L’AMI non è mai stata un gruppo o un’organizzazione formale, ma piuttosto una rete informale. L’attività di pubblicazione può essere vista come la prima fase in cui questa rete si è arricchita di nuovi contatti. Nel contesto ceco, ad esempio, altri gruppi e progetti autonomi hanno condiviso i documenti dell’AMI. Possiamo citare, ad esempio, l’Associazione storica Zádruha, la Federazione anarchica di Ostrava, il gruppo Třídní válka (Guerra di classe) o il gruppo Facebook Antimilitarista.

La rete ha in breve oltrepassato la regione della sedicente Repubblica Ceca. Di cosa in cosa, sono stati stabiliti contatti con altri progetti anarchici e comunisti in diverse parti del mondo. Questi contatti rendono possibile lo scambio di informazioni, la condivisione di risorse e il coordinamento delle attività contro la guerra. I legami più forti sono con progetti internazionalisti in Ucraina, Russia, Slovacchia, Germania, Italia, Ungheria, Serbia, Slovenia, Austria, Francia e Gran Bretagna. Tuttavia, esistono anche legami con persone in Australia, Indonesia, Spagna, Argentina e Grecia. Grazie a tutti questi contatti, il blog dell’AMI sta gradualmente diventando una piattaforma mediatica multilingue, con visite che vanno da poche centinaia a diverse migliaia di persone al mese. Alcuni dei progetti militanti vicini traducono poi il materiale dell’AMI nelle loro lingue. Ne sono un esempio l’Appello: Giornata internazionale di solidarietà con i disertori, che è stato tradotto in undici lingue, e il manifesto antimilitarista, la cui versione originale ceca è stata tradotta in altre tredici lingue. Inoltre, sono state pubblicate diverse pubblicazioni più complete.

Tutte le pubblicazioni dell’AMI possono essere scaricate in formato PDF dal blog. Sono state anche proposte in forma stampata ai saloni del libro di Praga, Graz, Lubiana, Vienna e Zagabria. Sono state distribuite centinaia di pubblicazioni e le reazioni successive hanno confermato che le posizioni difese dall’AMI sono condivise da molti progetti internazionalisti in diverse parti del mondo. Sebbene i nostri avversari amino presentare l’AMI come un progetto settario di pochi individui, la rete antimilitarista si è in realtà estesa a diversi Paesi, gruppi e organizzazioni.

Il primo anno dell’AMI è stato dedicato principalmente alle attività editoriali e di messa in rete, anche se è stato fornito un sostegno finanziario al gruppo anarchico Assembly di Kharkov, in Ucraina. Oggi l’AMI sta gradualmente passando alla fase successiva. In questa fase, l’accento è posto sulle attività antimilitariste pratiche, come il sostegno alle diserzioni o l’azione diretta per sovvertire lo sforzo bellico, ma anche sulla solidarietà materiale con le persone colpite dalla guerra.
Per ragioni di sicurezza, queste attività non possono essere specificate in questa sede, in modo che nessuno sia sottoposto a repressione o eliminazione fisica. La sinistra borghese può vantarsi dei soldi che invia al fronte o dei progetti di beneficenza che ha sostenuto, ma è chiaro che questo avviene proprio perché le sue politiche liberali si concentrano sullo attività legalitarie dello stesso tipo di quelle degli Stati che traggono profitto dalla situazione di guerra. Nessuno li perseguirà per questo. D’altra parte, un’attività antimilitarista coerente, per la sua natura sovversiva, è criminalizzata, repressa e stigmatizzata, e deve quindi applicare una certa cultura della sicurezza. Non bisogna quindi aspettarsi un elenco trasparente di tutte le attività dell’AMI.

Non si tratta di contare i meriti o di assegnare premi, ma di organizzare efficacemente le lotte proletarie attorno a obiettivi definiti. E poiché le lotte di classe sono spesso condotte al di fuori delle regole stabilite dallo Stato, possono essere meno evidenti a prima vista. Ma questo non toglie nulla alla loro esistenza e alla loro importanza.

[en] Looking back over a year of AMI’s activities

In September 2022, some anarchists from the Central European region launched the Antimilitarist Initiative [ AMI ]. The following is a summary of what has happened in the past year and in which direction the initiative has developed.

It all started with the publication of the text “Anarchist antimilitarism and myths about the war in Ukraine”. This text is an attempt to critically reflect on the current militaristic tendencies in the anarchist movement. At the same time, it presents antimilitarist perspectives as a way to deal with war not only in theory, but also to sabotage it in practice. The text, originally written in Czech, generated an unexpectedly large international response. It was successively published in EnglishGermanFrenchItalianSpanish and Greek versions. At the same time, there was a lot of feedback which showed that the text was part of debates in different parts of the world.

Shortly after the publication of this publication, a symbolic direct action took place when the Ukrainian embassy in Prague was sprayed with red paint. “It is understandable that Putin and his supporters are criticized for the crimes they are committing against the people of the Ukrainian region. However, the complicity that Zelensky and the Ukrainian government have in these massacres should not be forgotten. At a time when Putin’s army is bombing Ukrainian cities, Zelensky’s government is forbidding men to go across the border to safety. They keep them in shelled territory under threat of punishment and force some of them to risk their lives on the war front against their will. It needs to be made clear: Zelensky is as much a shit as Putin! Both have the blood of civilians on their hands.

It is obvious from the context of this event that it has become a kind of rupture that disrupts the construction of the stereotypical view according to which the war in Ukraine should be a kind of bipolar story, where on the one hand there is only the aggressor and on the other hand only the victims who resist the external aggressor. This liberal-democratic conception has gradually become the core of war propaganda, which aims to gain more supporters and resources for the war policy of the Ukrainian state. This is often presented as popular resistance or a conflict between democracy and dictatorship. This is done to disguise the fact that it is an inter-imperialist conflict in which all the involved states use the proletarians as cannon fodder in battles for their own bourgeois aims.

The Anti-Militarist Initiative has gradually taken up the task of exposing this problem by publishing multilingual commentary and analysis. These advocate internationalist positions, antimilitarism and revolutionary defeatism as the only possible way in which the proletariat can effectively oppose the war and stand up for its class interests. AMI’s regular publications contribute to the internationalist tendency to try to turn the war between states into a class struggle against the states and all bourgeois factions.

AMI has never been a formal group or organization, but rather an informal network. The publishing activity can be seen as the first phase when this network grew with new contacts. In the Czech context, for example, other autonomous groups and projects shared AMI materials. We can name, for example, the Historical Association Zádruha, the Ostrava Anarchist Federation, the group Třídní válka (Class War), or the Facebook group Antimilitarista.

Networking soon outgrew the region of the so-called Czech Republic. Gradually, contacts were established with other anarchist and communist projects in different parts of the world. The contacts serve to exchange information, share resources and coordinate anti-war activities. The strongest links are established with internationalist projects in the regions of the so-called Ukraine, Russia, Slovakia, Germany, Italy, Hungary, Serbia, Slovenia, Austria, France, Great Britain. However, certain links are also being established with people from Australia, Indonesia, Spain, Argentina and Greece. Thanks to all these contacts, the AMI blog is gradually becoming a multilingual media platform, with number of visits ranging from a few hundred to several thousand a month. Some of the allied projects then translate AMI material into their own languages. Some examples include “Appeal: Days of international solidarity with deserters”, which has been translated into eleven languages, or the anti-militarist poster, translated from its original Czech version into thirteen other language variations. In addition, several more comprehensive publications have been published.

– A collection of articles on: Anarchism and War

– Against all wars… except “just” wars? The devastation effects of the lesser evil and anti-imperialism in anarchist circles [text not available in English]

– Pamphlet: Against capitalist wars, against capitalist peace

– The revolutionary movement and the Second World War: interview with Marc Chirik, 1985

All AMI publications are available for download in PDF format on the blog. They have also been offered in print at bookfairs in Prague, Graz, Ljubljana, Vienna and Zagreb. Hundreds of publications have been distributed to and subsequent feedback has confirmed that the positions advocated by AMI are shared by many internationalist projects in different parts of the world. Although our opponents like to present AMI as a sectarian project of a few individuals, in reality the anti-militarist network has grown quite large across different countries, groups and organizations.

The first year of AMI was mostly in the spirit of publishing and networking, although there was also financial support for the anarchist group Assembly in Kharkov, Ukraine. Now it is gradually moving to the next phase. In this phase there is a greater emphasis on practical antimilitarist activities such as support for desertions or direct actions subverting the war effort, but also on material solidarity with those affected by the war.

For security reasons, this activity cannot be specified here, so that no one is subjected to repression or physical elimination. The bourgeois left may brag about how much money it sends to the front or how many charitable projects it has supported, but it is clear that this is precisely because their liberal policies focus on the same kind of legalistic activities as those of the states that benefit from the war situation. No one is going to prosecute them for that. By contrast, consistent anti-militarist activity, because of its subversive nature, is criminalized, repressed and stigmatized, and must therefore apply a certain security culture. So do not expect a transparent list of all AMI activities.

We are not concerned with counting merits or giving awards, but with how to organize proletarian struggles effectively with regard to defined goals. And because class struggles are often fought outside the rules laid down by the state, they can be less obvious at first sight. But this does not negate their existence and importance.

ANTIMILITARISTICKÁ INICIATIVA [ AMI ] – OCTOBER 2023

// ANTI-MILITARIST INITIATIVE // ANTIMILITARISTISCHE INITIATIVE // INIZIATIVA ANTI-MILITARISTA // INITIATIVE ANTI-MILITARISTE //

English translation: Třídní válka / Class War

 

[fr] Retour sur un an d’activités de l’AMI

En septembre 2022, quelques anarchistes de la région d’Europe centrale ont lancé l’Initiative Antimilitariste [ AMI ]. Ce qui suit est un résumé de ce qui s’est passé au cours de l’année écoulée et de la direction dans laquelle l’initiative s’est développée.

Tout a commencé avec la publication du texte « Antimilitarisme anarchiste et mythes sur la guerre en Ukraine ». Ce texte est une tentative de réflexion critique sur les tendances militaristes actuelles du mouvement anarchiste. En même temps, il présente les perspectives antimilitaristes comme un moyen d’aborder la guerre non seulement en théorie, mais aussi de la saboter en pratique. Le texte, écrit à l’origine en tchèque, a suscité un écho international inattendu. Il a été publié successivement en anglais, en allemand, en français, en italien, en espagnol et en grec. Parallèlement, de nombreuses réactions ont montré que le texte fait l’objet de débats dans différentes parties du monde.

Peu après la parution de cette publication, une action directe symbolique a eu lieu lorsque l’ambassade d’Ukraine à Prague a été aspergée de peinture rouge. « Il est compréhensible que Poutine et ses partisans soient critiqués pour les crimes qu’ils commettent contre la population de la région ukrainienne. Cependant, il ne faut pas oublier la complicité de Zelensky et du gouvernement ukrainien dans ces massacres. À l’heure où l’armée de Poutine bombarde les villes ukrainiennes, le gouvernement de Zelensky interdit aux hommes de traverser la frontière pour se mettre en sécurité. Il les maintient dans des territoires bombardés sous la menace de sanctions et oblige certains d’entre eux à risquer leur vie sur le front contre leur gré. Il faut que ce soit clair : Zelensky est autant une merde que Poutine ! Les deux ont le sang des civils sur leurs mains. »

Le contexte de cet événement montre clairement qu’il est devenu une sorte de rupture qui perturbe la construction de la vision stéréotypée selon laquelle la guerre en Ukraine devrait être une sorte d’histoire bipolaire, où d’une part il n’y a que l’agresseur et d’autre part seulement les victimes qui résistent à l’agresseur extérieur. Cette conception libérale-démocratique est progressivement devenue le cœur de la propagande de guerre, qui vise à gagner davantage de partisans et de ressources pour la politique de guerre de l’État ukrainien. Celle-ci est souvent présentée comme une résistance populaire ou un conflit entre la démocratie et la dictature. Cette présentation vise à dissimuler le fait qu’il s’agit d’un conflit inter-impérialiste dans lequel tous les États impliqués utilisent les prolétaires comme de la chair à canon dans des batailles visant à atteindre leurs propres objectifs bourgeois.

L’Initiative antimilitariste s’est peu à peu attelée à la tâche d’exposer ce problème en publiant des commentaires et des analyses multilingues. Ceux-ci défendent des positions internationalistes, l’antimilitarisme et le défaitisme révolutionnaire comme la seule façon possible pour le prolétariat de s’opposer efficacement à la guerre et de défendre ses intérêts de classe. Les publications régulières de l’AMI contribuent à la tendance internationaliste à essayer de transformer la guerre entre États en une lutte de classe contre les États et toutes les factions bourgeoises.

L’AMI n’a jamais été un groupe ou une organisation formelle, mais plutôt un réseau informel. L’activité de publication peut être considérée comme la première phase au cours de laquelle ce réseau s’est enrichi de nouveaux contacts. Dans le contexte tchèque, par exemple, d’autres groupes et projets autonomes ont partagé les documents de l’AMI. Nous pouvons citer, par exemple, l’Association historique Zádruha, la Fédération anarchiste d’Ostrava, le groupe Třídní válka (Guerre de classe), ou le groupe Facebook Antimilitarista.

Le réseau a rapidement dépassé la région de la soi-disant République tchèque. De fil en aiguille, des contacts ont été établis avec d’autres projets anarchistes et communistes dans différentes parties du monde. Ces contacts permettent d’échanger des informations, de partager des ressources et de coordonner les activités anti-guerres. Les liens les plus forts sont établis avec des projets internationalistes dans les régions de l’Ukraine, de la Russie, de la Slovaquie, de l’Allemagne, de l’Italie, de la Hongrie, de la Serbie, de la Slovénie, de l’Autriche, de la France et de la Grande-Bretagne. Cependant, certains liens sont également établis avec des personnes d’Australie, d’Indonésie, d’Espagne, d’Argentine et de Grèce. Grâce à tous ces contacts, le blog de l’AMI devient peu à peu une plateforme médiatique multilingue, avec un nombre de visites allant de quelques centaines à plusieurs milliers de personnes par mois. Certains des projets militants proches traduisent ensuite le matériel de l’AMI dans leur propre langue. En voici quelques exemples : « Appel : Journée de solidarité internationale avec les déserteurs »qui a été traduit en onze langues, ou l’affiche antimilitariste, dont la version originale en tchèque a été traduite en treize autres langues. En outre, plusieurs publications plus complètes ont été publiées.

– Une collection d’articles sur : L’anarchisme et la guerre

– Contre toutes les guerres… sauf les guerres « justes » ? Des ravages du moindre mal et de l’anti-impérialisme en milieu anarchiste [texte originellement publié en français]

– Brochure : Contre les guerres capitalistes, contre la paix capitaliste

– Le mouvement révolutionnaire et la Seconde Guerre mondiale : entretien avec Marc Chirik, 1985

Toutes les publications de l’AMI peuvent être téléchargée au format PDF sur le blog. Elles ont également été proposées en version imprimée lors de salons du livre à Prague, Graz, Ljubljana, Vienne et Zagreb. Des centaines de publications ont été distribuées et les réactions ultérieures ont confirmé que les positions défendues par l’AMI sont partagées par de nombreux projets internationalistes dans différentes parties du monde. Bien que nos opposants aiment à présenter l’AMI comme un projet sectaire de quelques individus, le réseau antimilitariste s’est en réalité élargi à différents pays, groupes et organisations.

La première année de l’AMI a été principalement consacrée aux activités de publication et de mise en réseau, bien qu’un soutien financier ait également été apporté au groupe anarchiste Assembly à Kharkov, en Ukraine. Aujourd’hui, l’AMI passe peu à peu à la phase suivante. Dans cette phase, l’accent est mis sur les activités antimilitaristes pratiques telles que le soutien aux désertions ou les actions directes de subversion de l’effort de guerre, mais aussi sur la solidarité matérielle avec les personnes touchées par la guerre.

Pour des raisons de sécurité, cette activité ne peut être précisée ici, afin que personne ne soit soumis à la répression ou à l’élimination physique. La gauche bourgeoise peut se vanter de l’argent qu’elle envoie au front ou des projets caritatifs qu’elle a soutenus, mais il est clair que c’est précisément parce que ses politiques libérales se concentrent sur le même type d’activités légalistes que celles des États qui profitent de la situation de guerre. Personne ne les poursuivra pour cela. En revanche, une activité antimilitariste cohérente, en raison de sa nature subversive, est criminalisée, réprimée et stigmatisée, et doit donc appliquer une certaine culture de la sécurité. Il ne faut donc pas s’attendre à une liste transparente de toutes les activités de l’AMI.

Il ne s’agit pas de compter les mérites ou de décerner des prix, mais d’organiser efficacement les luttes prolétariennes en fonction d’objectifs définis. Et parce que les luttes de classe sont souvent menées en dehors des règles établies par l’État, elles peuvent être moins évidentes à première vue. Mais cela n’enlève rien à leur existence et à leur importance.

ANTIMILITARISTICKÁ INICIATIVA [ AMI ] – OCTOBRE 2023

// ANTI-MILITARIST INITIATIVE // ANTIMILITARISTISCHE INITIATIVE // INIZIATIVA ANTI-MILITARISTA // INITIATIVE ANTI-MILITARISTE //

Traduction française : Třídní válka / Guerre de Classe