Aggiornamenti su Ilaria da Budapest
Riceviamo e diffondiamo:
Condividiamo qui gli ultimi aggiornamenti su Ilaria.
Nel weekend del 14 e 15 ottobre siamo andati a Budapest con gli avvocati italiani per incontrare gli avvocati ungheresi di Ilaria.
Insieme a loro anche i genitori sono venuti a Budapest e hanno potuto avere il primo colloquio di persona con lei.
Ci riferiscono che nonostante la frustrazione derivante dalle pessime condizioni detentive, Ilaria tiene botta ed erano naturalmente felici di vedersi. Il colloquio è avvenuto, come previsto dal carcere, in un parlatorio divisi da un plexiglass, tramite cornetta.
È durato due ore.
Facciamo qui una breve parentesi sulla situazione detentiva di Ilaria e sulle condizioni in generale in cui si trovano i detenuti all’interno di quel carcere. Ci sembra opportuno affinché tutti possano comprenderne meglio il contesto.
– Dall’11 febbraio ad oggi è stata spostata undici volte di cella. La metratura di una cella singola è di 6 m quadrati, oppure 4 m quadrati per detenuto se si è in cella in più di uno.
Si sta in cella 23 ore su 24 con il blindo completamente chiuso.
Al sesto piano dove si è trovata per un po’ di tempo, la sezione era mista e le celle maschili sono proprio di fianco a quelle femminili.
C’è una sola ora d’aria al giorno e la socialità non esiste. Le aree per il passeggio sono 5 in totale e sono al piano 1°, per cui non ci batte mai il sole; sono completamente asfaltate e senza una sola panchina, con una rete metallica sopra la testa. Due di esse sono molto piccole, circa 25 m quadrati, e può capitare di trovarcisi anche in 15 persone, quindi è praticamente impossibile muoversi.
Alcuni giorni l’ora d’aria è in concomitanza con la doccia e nulla nel carcere ha un orario fisso, quindi capita di saltare l’aria o la doccia. Spesso l’aria è in concomitanza con la spesa o il cambio di lenzuola e se non ci si trova in cella al momento giusto si salta la spesa o il cambio di lenzuola.
Può capitare di saltare qualsiasi di queste cose e di saltare anche la doccia per 3 giorni di fila.
– Tutto il carcere è infestato dalle cimici da letto e ogni mese viene fatta la disinfestazione con prodotti chimici, ma è possibile stare fuori dalla cella solo il tempo necessario in cui viene messo il veleno, quindi molte persone ci rientrano facendo fatica a respirare e intossicandosi ogni volta.
– Per quanto riguarda il cibo il carrello passa per la colazione e il pranzo ma non per la cena.
A colazione si riceve una fetta di salume spesso in cattivo stato e a pranzo danno due piatti cucinati che di solito sono brodi o zuppe molto acquose in cui c’è pochissimo cibo solido, ma dove spesso si trovano pezzi di carta o plastica, capelli o peli. Danno anche il pane o qualcosa di freddo che dovrebbe essere la cena (una scatoletta di carne o pesce da 100g oppure un po’ di margarina o una monoporzione di miele/marmellata). Frutta e verdura sono quasi completamente assenti.
– La spesa si può fare una volta ogni due settimane e nel negozio ci sono poche tipologie di prodotti, a volte sono finiti o in scadenza e ci sono limitazioni nell’acquisto di tutto.
– Tutte le mattine la sveglia è alle 5.30, bisogna rifare il letto immediatamente per poi rimanere tutto il giorno in cella a fare niente.
– C’è un laboratorio di ricamo e cucito a cui partecipa, ma anche questo non ha né orari né giorni fissi e spesso capita in concomitanza con l’ora d’aria.
– Tutte le traduzioni dei detenuti dal carcere verso tribunale o stazione di polizia ecc.. avvengono con le manette e una cintura di cuoio con una fibbia a cui legano le manette. Anche i piedi sono legati tra loro: intorno alle caviglie mettono due cavigliere di cuoio chiuse con 2 lucchetti e unite tra loro da una catena. La legatura ai piedi permette di fare passi molto corti. Un’ ulteriore manetta a un polso è infine legata ad un guinzaglio da cui ti tiene l’agente di scorta.
Si rimane legati così per tutto il tempo della traduzione in qualsiasi luogo bisogna andare o stare per ore, tipo in tribunale.
A livello di indagini in questo mese, come avevamo già condiviso, ci sono stati diversi cambiamenti. A settembre si è svolto quello che, da quanto hanno dichiarato a voce ad Ilaria, sembrerebbe essere l’ultimo interrogatorio. Ilaria come per i precedenti casi si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Gli avvocati riferiscono che c’è stata una revisione delle accuse e per la prima volta in meglio: ad oggi risulta essere sospettata di aver preso parte ad una sola delle aggressioni. Il reato di “attacco a un membro della comunità” è stato tolto. È quindi accusata di aver commesso un’aggressione con due aggravanti: ossia di aver potuto pregiudicare la vita della vittima e di averlo commesso all’interno di un’organizzazione criminale . Anche se viene riconosciuta la non appartenenza di Ilaria all’organizzazione si suppone che fosse comunque a conoscenza della sua esistenza.
Il range di pena diventa quindi dai 2 ai 16 anni, come già detto.
Si presume che a breve le indagini si chiuderanno anche se non è ancora arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Dopodiché il public prosecutor ungherese, colui che formula l’accusa, avrà 60 giorni per far riaprire le indagini, se vorrà.
Gli avvocati presumono che il processo potrà iniziare a febbraio e prevedono che il primo grado durerà circa un anno. Le udienze saranno a porte aperte e con una cadenza bimestrale circa.
Nei prossimi mesi andremo avanti a creare momenti di discussione e aggiornamento su questa situazione.
Abbiamo già diverse date tra Europa e Italia, chiunque volesse organizzarne di nuove ci può contattare! Abbiamo creato una mail apposta per chi volesse chiedere chiarimenti o aggiornamenti: Aggiornamentibudapest@autistiche.org