2-12 giugno 2021- Giornate di mobilitazione (IN AGGIORNAMENTO)
Riceviamo e diffondiamo:
In mare, alle frontiere, sul lavoro, nelle carceri e nella storia… le stragi le fa lo Stato!
2 – 12 GIUGNO 2021 – GIORNATE DI MOBILITAZIONE
Solidarietà con chi lotta, con i rivoltosi nelle carceri del marzo 2020, con le compagne e i compagni sotto processo.
Blog in aggiornamento per iniziative e materiali
https://mobilitazioni.noblogs.org/
Iniziative
Udine:
Manifesto
Trieste:
In mare, alle frontiere, sul lavoro, nelle carceri e nella storia le stragi le fa lo Stato
Chi da sempre ha sete di potere non si fa nessuno scrupolo per raggiungere i propri obiettivi. La storia di questo Paese ne dimostra le nefandezze. Dopo le carneficine mondiali, dopo le bombe nelle piazze e nelle stazioni, mentre migliaia di persone muoiono nei mari e durante le attuali guerre, ecco che per tenere sottomessa la massa degli sfruttati, decidono di gestire un problema sanitario con la paura, gestendo la vita di tutti e tutte con protocolli sanitari criminali, mantenendo le fabbriche aperte e ostacolando ed impedendo le possibili cure domiciliari e non facendo nulla per fermare le cause del collasso ecologico in corso. La responsabilità dello Stato e dei suoi tecnici è evidente, come evidenti sono gli interessi degli uomini e donne di potere.
Allo stesso tempo chi da sempre si oppone a tutto questo, chi combatte per la libertà, per un mondo diverso, viene egli stesso accusato di “terrorismo”.
Noi scegliamo di essere solidali con quest’ultimi, con chi lotta, si organizza e ribella a questa società autoritaria che ci avvelena ed uccide.
Solidarietà con Juan, Anna e Alfredo e con tutti i compagni e compagne rinchiusi nelle patrie galere e sotto processo.
Al fianco dei detenuti e detenute in lotta.
Contro lo Stato ed i padroni
Assemblea contro carcere e repressione
Venerdì 11 giugno 2021
Presidio in Piazza Cavana ore 18.00
Trieste
Castelfranco Emilia:
Torino:
STATO E PADRONI , STRAGISTI SIETE VOI!
Prigioniero da due anni nella sezione AS2 del carcere di Terni, il nostro compagno Juan Sorroche è accusato di un’azione che ha danneggiato la sede della Lega di Treviso, avvenuta nell’Agosto del 2018. Per questo è accusato di strage.
Questo genere di accusa non è nuovo. Sempre più sovente compagni e compagne impegnate nelle lotte al fianco degli oppressi e contro questo sistema di morte e sfruttamento sono colpiti da pesanti provvedimenti repressivi.
IN MARE, ALLE FRONTIERE, SUL LAVORO, NELLE CARCERI E NELLA STORIA, LE STRAGI LE FA LO STATO.
Attualmente, nel mondo, ogni 15 secondi un lavoratore muore a causa di un infortunio o di una malattia professionale. In Italia ogni anno sono 1200 i morti sul lavoro, più molti altri uccisi dalle malattie. 600.000 sono gli infortuni con danni permanenti e 10.000 le malattie professionali riconosciute ogni anno.
Sfruttamento, paghe da fame, condizioni deprivanti e ricatti silenti sono un logorio continuo che porta inevitabilmente a malattie psicofisiche, deperimento e impoverimento sociale, con l’obbiettivo di ottenere passività.
Allo stesso tempo, per molte persone, costrette ai margini, si aprono le porte della galera, luogo di privazione, soprusi e spesso di morte violenta. Tanto che la media degli ultimi anni parla di circa 160 morti l’anno di cui un terzo per suicidio. Le forze dell’ordine dall’entrata in vigore della Legge Reale nel 1975, hanno causato circa 600 morti.
Dal 1969 al 1975 si contano 3500 attentati di chiara impronta fascista, il tutto con la plateale protezione dei servizi segreti e dello Stato.
TUTTE STRAGI IMPUNITE! D’altra parte non può essere diversamente. E non saremo noi fra quelli che chiedono giustizia e verità agli autori stessi di questi massacri.
Lottare contro le innumerevoli ingiustizie sociali non è un crimine!
Lo Stato, la classe dominante, industriali e banchieri in testa, con i loro servi politici, sono i nostri nemici. Sono loro che portano avanti una Guerra senza quartiere alle nostre esistenze.
Portare sostegno a chi si oppone e non si piega al loro modello deve diventare una pratica quotidiana
Portiamo solidarietà al compagno Juan, resistendo.
Continuare la lotta sarà la nostra risposta!
Cagliari:
Juan è un compagno anarchico, da più di vent’ anni è parte attiva nelle lotte contro lo Stato e il capitale. Il 12 agosto 2018 vengono posizionati, presso la sede della lega di Villorba a Treviso, due ordigni (di cui uno inesploso). Dopo alcuni giorni la cellula anarchica HARIS HATZIMIHELAKIS/INTERNAZIONALE NERA 1881-2018, ne rivendicherà l’azione.
Dopo due anni di latitanza, Juan viene arrestato nei boschi del bresciano il 27 maggio 2019 insieme a Manuel, accusato di favorire la sua latitanza e condannato inizialmente a 3 anni e 2 mesi, per poi passare in secondo grado alla pena di 10 mesi (è caduta l’ accusa di favoreggiamento con l’ aggravante di terrorismo). Da allora Juan è rinchiuso nel carcere di Terni nella sezione di Alta Sicurezza.
Verrà accusato dal tribunale di Treviso di attentato con finalità di terrorismo e di strage, reato che può portare il compagno all’ergastolo. Ci chiediamo, ma fondamentalmente non ci meraviglia, come si possa processare qualcuno per il reato di strage dove nessuno si è fatto male, mentre questo Stato infame, compie realmente delle stragi, da Piazza Fontana al Ponte Morandi sino alle 14 morti durante le rivolte nelle carceri Italiane, senza tralasciare tutte le morti nascoste, uccise dallo sfruttamento, dalle torture e dalle restrizioni.
Oggi, venerdì 4 giugno, in occasione delle giornate di mobilitazione in solidarietà a chi lotta(2-12 giugno 2021) ci troviamo qui per dare tutta la nostra solidarietà a Juan, a prescindere da chi sia stato. Chiunque attacchi i fascisti nei modi che ritiene più opportuni è un nostro complice. Questo è l’ennesimo attacco a chi si ribella, lo Stato cerca di spegnere le lotte e la ribellione con arresti e misure restrittive.
Solidarietà a chi lotta dentro e fuori il carcere.
Alcuni e alcune anarchiche di Cagliari
Per scrivergli:
Juan Sorroche Fernandez
Strada delle Campore, 32
05100 Terni
Genova: