Frankfurt am Main: Protesta contagiosa …
Riceviamo questa traduzione fatta dal sito tedesco https://www.jungewelt.de/
Frankfurt am Main: Protesta contagiosa … domenica 5 aprile 2020 manifestazione organizzata da “Seebrucke”(*) in numerose città dell’RFT aggredita dalla polizia …
(junge welt 7 aprile 2020)
La giornata d’azione sul piano federale (nazionale) organizzata da Seebrucke in parecchie città tedesche numerose persone sono scese in strada per mettere fine ai lager sovraffollati sulle isole greche, per alloggiare persone profughe e migranti in territori e comuni dell’EU pronti a compiere la solidarietà
A Francoforte sul Meno circa 600 persone in strada hanno innalzato striscioni e cartelloni, alzati da una catena umana. Lungo il fiume Meno si potevano vedere tante camicie e gilet color arancio, simbolo delle persone volontarie, soccorritrici. Lungo il fiume le persone manifestanti hanno formato una lunga catena che innalzava le scritte e disegnava a terra punti arancioni.
La polizia era espressamente presente, sua intenzione era “sciogliere” la manifestazione, come aveva già pubblicamente comunicato: che i richiedenti, gli organizzatori non potevano garantire che la distanza di sicurezza in strada fosse osservata; che, inoltre, si trattava di un’espressione politica collettiva che non poteva stare in strada perché ciò era in contrasto ai sensi della legge sulla protezione delle infezioni. La polizia metteva avanti una sentenza del tribunale di Gießen (città al centro della RFT con sede universitaria) dichiarata appena il 31 marzo, in cui veniva vietata una manifestazione sul tema del “trasporto pubblico”, anche se gli organizzatori avevano pianificato di rispettare la distanza di 10mt fra manifestanti.
La manifestazione a Francoforte è stata subito aggredita. La montatura della legge sulla sicurezza contro l’infezione limita espressamente anche la libertà di assemblea, di riunione. Il modo di agire della polizia contro chi manifesta è “completamente sproporzionato e quindi chiaramente illegale”. Unicamente nel momento di essere portat* via dalla polizia c’è stato il contrasto fisico. In quanto a ciò, il loro modo di procedere quel pomeriggio ha raggiunto l’assurdo perché definito “mezzo della sicurezza”. Effettivamente domenica è stato possibile osservare che i poliziotti a Francoforte non hanno rispettato né la distanza di sicurezza né l’impiego della mascherina.
Quanto più alcuni manifestanti si distanziavano dal campo visivo dei marciapiedi, tanto più gli attacchi della polizia diventavano violenti. Una donna che in quei momenti percorreva con la sedia a rotelle il marciapiede, ha telefonato a junge Welt, di essere stata gettata a terra. Lotte Laloire, libera giornalista, che voleva documentare con le sue mani l’ammanettamento di un manifestante, dopo aver mostrato la tessera di giornalista alla polizia “due poliziotti in uniforme l’hanno trascinata a terra per diversi metri” fino a provocarle ematomi sanguinari e piaghe altrettanto sanguinanti nel viso. Da ciò ha tratto la collera sul “mancato rispetto della libertà di stampa”.
La riunione da tenere prima di mettere termine alla mobilitazione di quel giorno, è venuta a mancare perché la polizia si prese tanto tempo per l’accertamento dei documenti personali e sul permesso di stare in piazza.
In quello stesso giorno sono state compiute iniziative anche in altre città, fra le quali Berlino, Amburgo, Bielefeld e Lipsia. Le manifestazioni hanno lasciato dietro di sé molteplici tracce della protesta: scarpe, volantini con le richieste poste dal movimento al governo, ossia:
persone profughe e migranti durante la Coronapandemia devono avere il necessario accesso alla cura medica; immediato stop alla violenza lungo i confini dell’UE; rinnovo, accrescimento della sicurezza e delle procedure d’asilo nell’UE.
(*) Seebrücke (Ponte sul mare)
E’ un movimento della società civile organizzato in maniera decentrale, internazionale, che si è formato al’inizio del 2018 che si indirizza contro la politica di compartimentazione, come pure, in particolare, contro la criminalizzazione dei salvataggi compiuti nel Mediterraneo. Coloro che lo formano, gli danno vita, solidarizzano con tutte persone migranti, che fuggono dai paesi colpiti da guerre di conquista … e esortano la politica di creare vie di fuga sicure.