La ferita sanguina ancora e la miccia continua ad ardere. Un nuovo 29 marzo. Parole dell’anarchico prigioniero Aldo Hernández (Cile)

Riceviamo e a nostra volta diffondiamo:

Da https://lanemesi.noblogs.org/post/2023/03/17/la-ferita-sanguina-ancora-e-la-miccia-continua-ad-ardere-un-nuovo-29-marzo-parole-dellanarchico-prigioniero-aldo-hernandez-cile/

La ferita sanguina ancora e la miccia continua ad ardere. Un nuovo 29 marzo

Metallo contro metallo, forti colpi all’ingresso dell’edificio dove quella notte dormivo con la mia amata figlia e mio fratello, la reazione che ebbi di fronte alle loro mitragliatrici e all’imminente violenza a cui ci avrebbero sottoposto fu quella di svegliarmi, vestire mia figlia e dirle che la polizia stava venendo a prendermi, riuscendo a dirle che l’amavo da sempre e per sempre, che doveva essere forte e stare tranquilla. Sono rimasto in piedi davanti a lei, di fronte alle loro armi e alla loro arroganza.

Maledetti vigliacchi, hanno indagato su di me per più di un anno, mi hanno seguito, hanno posizionato telecamere, mi hanno fotografato, ascoltato… mentre mi stavano alle calcagna e preferivano esporre una minorenne alla violenta irruzione che abbiamo vissuto quella mattina del 22 dicembre 2022. Esseri spregevoli che solo per la loro paura non mi hanno fermato prima, era chiaro per loro che questo individuo non li avrebbe accolti in modo positivo, ma al contrario, con tutto il coraggio proprio di noi che portiamo avanti il conflitto contro il potere e i suoi servi, quel coraggio che scorre nelle nostre vene, che i nemici non potranno mai capire. Sono arrivati da me nel puro stile del fascismo della DINA [Dirección de Inteligencia Nacional] o della CNI [Central Nacional de Informaciones], non posso perdonare e tanto meno dimenticare che hanno sottoposto mia figlia a un “sottile interrogatorio”. Li odio di più ad ogni secondo, ricordo che è il mio corpo a essere imprigionato oggi, le mie idee e i miei progetti continuano a viaggiare clandestinamente per le strade di questo territorio con il proposito di concretizzare in azione le riflessioni fatte con diversi e diverse compagni e fratelli.

Mando abbracci in questo mese segnato dal nostro sangue nella storia di cui anch’io faccio parte. Animo e forza a chi fa della memoria un esercizio quotidiano per nutrirci. In certe date le strade sono nostre e possiamo spazio alla possibilità dell’attacco contro le differenti polizie, quelle che portano nella loro storia e nelle proprie uniformi il sangue e il dolore che siamo stati costretti a provare per la perdita di stupendi esseri amati.

FUOCO ED ESPLOSIONI AI COVI DEI NEMICI. COLPI SU COLPI E RAFFICHE ALLE LORO UNIFORMI. I GIOVANI COMBATTENTI DI IERI, OGGI E DOMANI SARANNO ANCORA PRESENTI NELLE STRADE A TESTIMONIARE IL NOSTRO CORAGGIO E CONVINZIONE INSURREZIONALE. IL 29 MARZO NESSUNO È DIMENTICATO.

I miei saluti più calorosi e la mia complicità alla stupenda e storica popolazione di La Victoria, alla cara Villa Francia dove le parole di Luisa Toledo e Manuel Vergara sono echi che risuonano forti in ogni passaggio e viale per sempre, ai fratelli di Lo Hermida e Peñalolen che creano scenari di conflitto, a La Pincoya che non dimentica il suo carattere sovversivo e ribelle.

Aldo Hernández Valdés
Prigioniero anarchico
Centro di sterminio e isolamento “La Gonzalina”
Rancagua – Cile, marzo 2023

Nota: Il 29 marzo in Cile è noto come il día del joven combatiente. In questo giorno viene ricordato l’assassinio dei fratelli Eduardo e Rafael Vergara Toledo, militanti del Movimiento de Izquierda Revolucionaria (MIR), perpetrato nel quartiere Estación Central, a Santiago, venerdì 29 marzo 1985 da agenti dei Carabineros de Chile, durante la dittatura militare di Augusto Pinochet.