Da Carrara. Con la Palestina nel cuore, contro tutti gli Stati, contro le politiche di guerra dello Stato italiano

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Riceviamo e diffondiamo:

Diffondiamo il volantino “Con la Palestina nel cuore, contro tutti gli Stati, contro le politiche di guerra dello Stato italiano”, distribuito lunedì 22 settembre a uno dei due ingressi del porto di Marina di Carrara. Almeno 400 persone erano presenti durante la mattina al varco di Levante nell’ambito dello sciopero indetto da alcune componenti del sindacalismo di base (mentre al corteo pomeridiano erano presenti circa 3500 persone).

Qui in pdf: con-la-palestina-nel-cuore-vol-22-sett-2025

CON LA PALESTINA NEL CUORE, CONTRO TUTTI GLI STATI, CONTRO LE POLITICHE DI GUERRA DELLO STATO ITALIANO

Come anarchici scendiamo oggi in piazza nel contesto della mobilitazione a sostegno della resistenza della popolazione palestinese.

Il 7 ottobre 2023 si è infranto il mito dell’infallibilità dello Stato di Israele e del suo progetto sionista. L’azione del 7 ottobre non ha avuto solo il significato di un vendicativo riscatto di una popolazione oppressa e colonizzata da ottant’anni contro l’onnipotenza tecno-militare israeliana, contro i suoi muri elettronici, i suoi droni, la sua sorveglianza di massa, ma ha avuto anche l’obiettivo politico di inserirsi come un cuneo nel processo di normalizzazione del cosiddetto Medio Oriente avviato dai Patti di Abramo, che avrebbe definitivamente eclissato la questione palestinese dall’orizzonte degli Stati arabo-islamici.

Oggi nessuno può più negarlo: dopo la colonizzazione, il regime di apartheid, le stragi, i massacri sistematici occorsi negli ultimi ottant’anni, nella martoriata Palestina è oggi in corso un tentativo di vera e propria pulizia etnica e di annientamento programmato della popolazione palestinese. Il genocidio nella striscia di Gaza fa il paio con l’intensificarsi degli attacchi dei coloni e delle operazioni militari mirate in Cisgiordania. Il primo genocidio automatizzato della storia, reso possibile dalle sempre maggiori applicazioni dell’intelligenza artificiale, sta venendo trasmesso in diretta mondiale. L’assuefazione all’orrore è a portata di chiunque.

Stare dalla parte dei palestinesi è anzitutto una questione di dignità.

Gli Stati occidentali, a parte alcune timorose recenti defezioni, stanno tutti collaborando con Israele o avallando il genocidio in Palestina. Giustificando l’operato dei sionisti tramite la propaganda mass-mediatica, consentendo l’adeguata copertura ideologica ai massacri, inviando armamenti e fornendo ulteriori luoghi di esercitazioni e sviluppo della capacità offensiva delle forze militari israeliane (si veda i passati addestramenti nelle basi che occupano ampi territori in Sardegna), lo Stato italiano è tra i maggiori sostenitori di Israele in Europa.

Un sostegno che si manifesta non solo in campo militare e diplomatico, ma anche nella repressione interna: si veda il processo imbastito dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo dell’Aquila contro tre palestinesi, di cui uno ancora recluso nel circuito di “Alta Sicurezza 2” (Anan Yaeesh, la cui richiesta di estradizione in Israele è stata respinta e che nel 2006 era rimasto gravemente ferito in un agguato armato israeliano).

Gli interessi bellicisti dello Stato vanno inoltre a braccetto con quelli di un intero comparto che si occupa della produzione di armi. Si vedano ad esempio i consolidati rapporti tra Leonardo Spa e Israele: tre sedi della compagnia italiana sono presenti nella Palestina occupata. E sempre più aziende in tutta Europa vanno convertendo la propria produzione verso scopi bellici. Una trama di interessi e di rapporti di una miriade di aziende che – eccettuate sparute attività di disturbo e rilevanti azioni di sabotaggio e attacco – stanno proseguendo indisturbate nella propria produzione di morte.

Bloccare i porti – così come il 12 settembre è stato bloccato l’ingresso dello stabilimento di Leonardo e Thales Alenia all’Aquila – è quindi una tra le tante pratiche che possiamo realizzare e sviluppare qui da noi per impedire lo spostamento degli armamenti verso Israele e non solo.

SUPERIAMO LE FORME RITUALI DELLE MANIFESTAZIONI DI TESTIMONIANZA, BLOCCHIAMO ATTIVAMENTE I FLUSSI DELLA LOGISTICA MILITARE E OPPONIAMOCI ALLA MACCHINA BELLICA ALL’INTERNO DEI PAESI CAPITALISTI OCCIDENTALI.

SCIOPERARE, DISERTARE, SABOTARE.

Carrara, 22 settembre 2025

Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi”

Indirizzo: Circolo Culturale Anarchico “G. Fiaschi”, via Ulivi 8/B, Carrara – E-mail: circolofiaschi@canaglie.org – Pagina facebook: https://www.facebook.com/circoloculturaleanarchicogogliardofiaschi/