Trento, 27-28 settembre – Incarcerati in un mondo in guerra: due giorni contro il carcere, la carcerazione sociale e la guerra

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INCARCERATI IN UN MONDO IN GUERRA

due giorni contro il carcere, la carcerazione sociale e la guerra

27 e 28 settembre 2025 – Terreno No Tav, Mattarello-Acquaviva (Trento)

Il piano inclinato verso la guerra globale e l’utilizzo di armi nucleari, l’appoggio dichiarato al genocidio di Gaza da parte di università e istituzioni democratiche, l’intelligenza artificiale per selezionare chi deve vivere e chi morire, l’archiviazione di dati e il controllo sociale che pervade ogni angolo della vita, la repressione che avanza e le condanne esemplari, le rivolte nelle carceri e la disperazione che le riempie.

Ma anche la determinazione per alzare la testa, la forza della resistenza, il coraggio della diserzione, la volontà di trovare le ragioni di vita della solidarietà, di dichiarare guerra alla guerra intrapresa contro di noi e immaginare una vita libera, autentica, che su quel piano inclinato possa tirare un freno e rivoltarsi.

In questi tempi di guerra lo Stato mostra il suo vero volto. Mentre nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania ciò che ha preceduto il genocidio in corso è, da oltre cinquant’anni, la vita costretta in un mega-carcere a cielo aperto, l’israelizzazione della società si mostra nel resto del mondo con i criteri delle tecnologie del controllo e dello Stato totale.

Intanto lo Stato italiano, in complicità con lo Stato di Israele, tiene rinchiuso nella sezione speciale del carcere di Terni il combattente palestinese Anan Yaeesh, che insieme ad Ali e Mansour viene processato e per i quali si prevede una sentenza dopo la fine dell’estate. Nella stessa sezione, con la medesima accusa di “terrorismo”, si trova anche Juan, compagno anarchico per il quale tra ottobre e novembre potrebbe arrivare la sentenza per il processo sull’attacco contro la POLGAI di Brescia, struttura attraverso la quale collaborano le polizie di diversi Stati, tra cui quello israeliano.

I confini tra fronte esterno e fronte interno della guerra si fanno sempre più sfumati, la stretta repressiva dello Stato è esplicita.

Mentre Alfredo si trova ancora in regime di 41bis e della sua sorte gli aguzzini dello Stato decideranno tra pochi mesi; mentre a dicembre ricomincerà il processo per l’operazione “City” a Torino; mentre a Trento avrà inizio il processo per l’Operazione “Diana”, la cui prima udienza è fissata per il gennaio 2026; mentre i nostri compagni e le nostre compagne affrontano anni di reclusione tra le carceri speciali e quelle cosiddette comuni:

volgiamo lo sguardo a quelle esperienze che sono riuscite a trasformare la carcerazione in un’occasione per colpire il nemico ancora più in profondità.

I prossimi anni, per chi decide di lottare, potrebbero prevedere l’eventualità della prigione più frequentemente di prima. Anche e soprattutto per questo vogliamo parlare di carcere e di incarcerazione, confrontarci e pensare di riprendere tra le mani alcune tracce di un passato non così lontano. Rispolverare dei solchi che hanno contribuito a rompere l’ordinario tempo del potere e della sottomissione.

SABATO 27 SETTEMBRE

ORE 15.00 – Presentazione del libro autobiografico “Sono nato il 17 novembre”, di Dimitris Koufontinas, combattente rivoluzionario recluso nelle carceri greche dal 2002, che pochi anni fa intraprese un lungo sciopero della fame che diede vita ad un’intensa mobilitazione internazionale dentro e fuori dalle carceri. A cura dei traduttori.

Cena

ORE 20.00 – Discussione a partire dal libro “Pestifera, la mia vita”, con l’autore Claudio Lavazza, rivoluzionario anarchico che ha lottato fuori e dentro le carceri fin dagli anni ‘70, tornato in libertà dopo 28 anni di reclusione.

DOMENICA 28 SETTEMBRE

Colazione

ORE 11.00 – Detenuti di un mega-carcere a cielo aperto: essere contro la repressione per essere contro la guerra, e viceversa; discussione a partire dalla mobilitazione al fianco della resistenza palestinese. Aggiornamenti sul processo in corso ad Anan, Ali e Mansour e sul processo in corso a Juan.

Pranzo

ORE 17.00 – Presidio fuori dalle mura del carcere di Spini di Gardolo.

 

Durante le giornate ci saranno cibo, spazio per le distro, possibilità di montare la tenda. Il terreno No Tav è sulla statale da Rovereto verso Trento, prima dell’entrata a Mattarello.

Anarchiche e anarchici