31 gennaio 2025: Presidio di fronte al carcere di Uta (Cagliari)
Riceviamo e diffondiamo:
[…] ha l’obiettivo di privare il prigioniero della
solidarietà più naturale, quella dei figli, delle mogli,
dei mariti, delle madri che è l’unica solidarietà che la
gente qui dentro può permettersi e capire. Una
tecnica repressiva che privando della solidarietà
umana e dell’empatia disumanizza.
Alfredo Cospito – prigioniero anarchico in 41 bis
Lo Stato vuole detenere il monopolio della violenza e non perde occasione per affermare, con tutto l’accanimento possibile, questo primato. Che il carcere sia una forma di tortura è palese, ma quanto sia la ferocia dello Stato lo si può capire nel fare la fila per i colloqui con familiari, amiche e amici delle prigioniere e dei prigionieri all’ingresso del lager di Uta. Donne e uomini già angosciati per le condizioni di chi è rinchiuso in una delle carceri peggiori d’Italia, in cui Nordio e Gratteri (secondo la migliore logica bipartisan) sono ansiosi di aprire il modulo 41 bis; donne e uomini estenuati ed umiliati dall’avere passato giorni tentando di prenotare telefonicamente un colloquio senza ricevere alcuna risposta dall’amministrazione e costretti ad implorare lo sbirro alla porta per potere sperare di entrare; donne e uomini spesso molto anziani e/o accompagnati da bambini anche molto piccoli, che talora perdono giorni di lavoro, e sono costretti ad aspettare ore al freddo, sotto la pioggia o sotto il sole cocente senza possibilità di riparo, senza un bagno, solo un vecchio gazebo strappato, il cui interno è pieno di spazzatura.
Donne e uomini che escono dai colloqui stravolti per lo stato in cui incontrano i loro parenti, spesso con lesioni gravi, spesso sfuggiti ad un tentativo di suicidio, prigionieri a cui frequentemente non viene consegnata la corrispondenza, a cui gli alimenti inviati vengono consegnati dopo essere stati maneggiati, nel senso stretto della parola, dagli sbirri.
Lo Stato non fa altro che parlare di difendere la sicurezza, ma si riferisce alla sicurezza di chi comanda; ogni giorno vengono introdotti nuovi reati per riempire le carceri, profilare e colpire i poveri, chi ha problemi psichiatrici, chi non ha un alloggio, chi soffre di un disagio, chi non si conforma alle sue regole. Un sistema che, con i suoi sbirri, ti perseguita sino alla morte come è accaduto a Ramy.
Perché per lo Stato valgono di più le merci che la vita delle persone.
Per questo vogliamo incontrarci di nuovo sotto le mura di questa galera per salutare e dar voce a prigioniere, prigionieri e ai loro familiari e ribadire che la nostra lotta e la nostra solidarietà continueranno sino a quando esisteranno le galere e il sistema che le produce.
Un sistema che vogliamo distruggere, perché il nostro amore per la libertà è più forte di ogni autorità.
LIBERTA’ PER ANNA, ALFREDO, JUAN, STECCO, GIULIO, PAOLO, JOAN, MADDA
TUTTE LIBERE, TUTTI LIBERI
FUOCO ALLE GALERE E AI CPR
Anarchicx contro carcere e CPR