Guerra alle guerre, qui e ora (Bellinzona, 15 gennaio 2025)
Riceviamo e diffondiamo:
GUERRA ALLE GUERRE, QUI E ORA
Dopo i cocci delle feste, i balli e la ripresa temporanea di un luogo – con la gioielleria (purtroppo) ancora intatta – la palla rimane lì, come sempre rimbalzante.
E nonostante c’è chi ne predica l’eliminazione, gli elefanti sono ancora lì a girovagare in attesa del buon rimbalzo.
SABOTIAMO LA GUERRA, mercoledì 15 gennaio 2025
– Serata pubblica di incontro e discussione con le compagne e i compagni dell’assemblea permanente contro le guerre di Lecco.
https://molino.noblogs.org/2025/01/08/mercoledi-15-gennaio-2025-serata-guerra-alle-guerre-qui-e-ora/
Presso e in collaborazione con l’Associazione Culturale Kurda, via Portaccia 1A, Bellinzona:
dalle 19.00 apericena e dalle 20.30 discussione
*
Perché la cultura che ci anima e ci muove è prima di tutto prassi politica-sociale-culturale che ci impegna nella contemporaneità della crisi climatica, delle guerre neocoloniali, della distruzione dello stato sociale, dell’estrattivismo, delle nuove tecnologie di controllo e di dominio di un post-capitalismo, forse in grado di mutare e rinnovare sé stesso, ma pur sempre detestabilmente basato su patriarcato, razzismo e guerra.
La lotta contro la guerra e, a livello più ampio, il militarismo in ogni sua forma, è forse una delle massime priorità per chi, in questi anni, vuole cambiare lo stato delle cose.
Il percorso antimilitarista fatto da alcunx compagnx anarchici di Lecco, dal 2016, ne è un esempio concreto: incentrato sulla Fiocchi Munizioni e sfociato
nell’ultimo anno nella nascita di un’assemblea permanente contro la guerra che vuole bloccare la produzione di armi nei nostri territori.
La Fiocchi è un’azienda nata a Lecco nel 1876 che produce proiettili per caccia, sport, ma soprattutto guerra. L’intera provincia di Lecco, che conta poco più di 200 mila persone, è imperniata sulla produzione militare, dalla fabbrica che produce i macchinari per la produzione di proiettili venduti a Israele (Invernizzi Presse), fino alla ditta che vende attrezzatura per arrampicata ma che ha creato linee per la guerra (Kong).
Ed è a partire da questa esperienza che ci confronteremo, mercoledî 15 gennaio, all’interno di uno spazio – quello dell’Associazione Culturale Kurda, le cui compagne e compagni si confrontano e convivono quotidianamente, qui e là, con la costante del dominio e della guerra permanente – su quali possono essere, in Italia, in Svizzera, ovunque, le forme di opposizione ad un potere che spinge sempre più le nostre vite lungo il piano inclinato della guerra.
Perchè per fermare la guerra, pensiamo che si debba partire dal proprio territorio, dal “qui ed ora”.
Opponendoci e sabotando il mercato e l’industria della guerra e costruendo territori altri come fatto dall’esperienza autogestionaria e autonoma del Confederalismo Democratico in Rojava, nel nord-est della Siria.
Per continuare a contrastare il ristretto mondo di frontiere, securizzazione e mercificazione che intende porsi come ragione esclusiva dei territori.
Guerra alle guerre, qui e ora.
*
E perché, ancora e nonostante tutto, uno, dieci, mille spazi occupati, autogestiti, ripresi, liberati.
Fuori gli elefanti.
*
Dalla Palestina al Kurdistan,
Basta guerra contro i popoli in lotta!
SOA il Molino