Per Asya e Rojger – Şheîd namirin! – I martiri non muoiono!

Riceviamo e diffondiamo:

Il 23 ottobre 2024, nei pressi di Ankara, un commando di HPG (Forze di difesa del popolo, braccio armato del Partito dei lavoratori del Kurdistan, PKK) ha attaccato il complesso industriale TUSAŞ, sede delle forze aerospaziali delle forze armate turche, che produce tra le altre cose droni, elicotteri e aerei da guerra, fra cui i caccia F-16. Ci sono stati diversi danni, morti e feriti, tra cui heval Asya e heval Rojber, la compagna e il compagno del commando del PKK.

Questo è un riassunto del comunicato del Centro stampa di HPG:

«I nostri compagni Asya Ali e Rojger Helin, martiri apoisti di Tabûra Nemiran (Brigata degli immortali), hanno compiuto una azione di martirio il 23 ottobre 2024 contro TUSAŞ ad Ankara, centro per la produzione di armi di distruzione di massa contro il nostro popolo. I nostri compagni Asya e Rojger hanno attaccato la realtà del sistema statale occupante turco, responsabile di negare il nostro diritto a una vita libera, alla nostra lingua, identità e cultura. Come risposta, i nostri compagni si sono rivolti alle montagne del Kurdistan. Sulle montagne del Kurdistan si sono formati, con l’ideologia e lo spirito di abnegazione apoista. Così sono entrati nelle nostre forze speciali e sono diventati dei militanti invincibili…

Come squadra autonoma della Brigata degli immortali, i nostri compagni Asya e Rojger hanno colpito il nemico con l’obiettivo di proteggere il nostro popolo, dimostrando che i militanti apoisti non possono essere fermati da nessuno quando prendono una decisione. Allo stesso tempo, hanno portato il livello di scontro e lo stile di combattimento della guerriglia per la libertà del Kurdistan a un nuovo livello. L’azione di abnegazione e martirio che hanno compiuto ha fatto di loro dei simboli nella nostra gloriosa storia di resistenza.

Ricordiamo gli eroi Asya e Rojger con il più profondo rispetto, amore e lealtà. Esprimiamo le nostre condoglianze alle loro famiglie e al patriottico popolo curdo… Promettiamo loro che proseguiremo nella loro lotta, nelle loro azioni, con la nostra vita e con la nostra guerra, fino alla vittoria».

L’intero comunicato, in lingua kurmanji, con ulteriori informazioni, foto e video dei due compagni è reperibile qui: