Ted Kaczynski, «pazzo di lucidità» . Nuova edizione de “La società industriale e il suo futuro”
«Pazzo di lucidità». Così René Riesel definiva il rivoluzionario antitecnologico-antindustriale Ted Kaczynski nel dedicargli un libro. Dopo l’arresto nel 1996, la condanna all’ergastolo, una lunga malattia e una detenzione durata 27 anni (trascorsi prevalentemente nei moduli «Supermax», una sorta di 41bis statunitense), Theodor John Kaczynski è morto lo scorso 10 giugno, forse suicida, all’età di 81 anni, nel centro clinico di un carcere della Carolina del Nord. Definito dagli sbirri e dai pennivendoli di tutto il mondo un «pazzo paranoico», un «terrorista» e addirittura un «serial killer» (si veda l’ineffabile Wikipedia) per i numerosi ferimenti e uccisioni di tecno-scienziati e tecnocrati a lui attribuiti, Ted era un individuo mostruoso nel senso latino, «fuori dall’ordinario» tanto per l’acutezza e la profondità di analisi quanto per la coerenza tra pensiero e azione (basti accennare al suo percorso di vita, con l’abbandono di una brillante carriera universitaria come matematico per andare ad abitare in una capanna tra i boschi del Montana, vivendo di caccia e raccolta, senza acqua corrente né elettricità). Se di lui non abbiamo mai condiviso un certo “machiavellismo etico”, ovvero la logica del “fine che giustifica i mezzi” (non ci appartiene, ad esempio, la sua concezione efficientista-gerarchica dell’organizzazione rivoluzionaria), è soprattutto la notevole lucidità – sempre in anticipo sui tempi – che vogliamo commemorare di questo compagno sui generis, profeta solitario ma non inascoltato delle inevitabili conseguenze totalitarie delle tecnoscienze.
Dopo esserci chiesti per mesi come ricordarlo, ci è arrivata notizia di questa nuova edizione del suo scritto più noto. La segnaliamo e ne pubblichiamo volentieri la postfazione.
Nel giugno 1995 alle sedi del Washington Post e del New York Times giunge un dattiloscritto a firma Freedom Club; è accompagnato da una richiesta particolare: in caso di pubblicazione FC interromperà gli attentati esplosivi che dal maggio 1978 si susseguono senza precisa rivendicazione, colpendo personalità coinvolte nello sviluppo tecnologico e nella devastazione ambientale. Quel dattiloscritto è La società industriale e il suo futuro e la responsabilità materiale delle azioni e della sua stesura fu assunta poi da Theodore Kaczynski.
Nella società contemporanea non c’è nulla di più mutevole e capace di trasformare la realtà che ci circonda della tecnologia. Nonostante gli anni questo testo rimane ancora capace di cogliere gli aspetti centrali del fenomeno tecnologico. Una chiave di lettura che rimane valida nell’innovazione di un mondo che muta incessantemente”.
Alla seguente edizione si accompagna una postfazione che alleghiamo e che spiega lo spirito con cui è stato editato questo testo.
Qui la postfazione: postfazione
Qui la copertina:
Theodore J. Kaczynski. LA SOCIETÀ INDUSTRIALE E IL SUO FUTURO (nuova edizione ACRATI) 5 euro
Per info e copie: acrati@autistici.org