Operazione Scripta Scelera: aggiornamento sul processo a Massa con giudizio immediato. Prossima udienza fissata per l’8 marzo
Riceviamo e diffondiamo:
Operazione Scripta Scelera: aggiornamento sul processo con giudizio immediato. Prossima udienza fissata per l’8 marzo
Il 16 gennaio si è tenuta al tribunale di Massa la seconda udienza del processo con giudizio immediato contro Gaia, Gino, Luigi e Paolo, attualmente agli arresti domiciliari restrittivi per l’operazione Scripta Scelera contro il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”.
Nel corso dell’udienza del 9 gennaio era stato definito il rinvio al 16 e un eventuale cambio nel giudice monocratico, cosa che è effettivamente avvenuta. Il nuovo giudice ha stabilito la prossima scadenza processuale per venerdì 8 marzo, alle ore 15:00, sempre al tribunale di Massa (invitiamo a presenziare e solidarizzare con i compagni). Nel corso o in seguito all’udienza dell’8 marzo il giudice dovrebbe decidere definitivamente se accettare l’assegnazione del processo o se rimetterlo a una corte d’assise. Tale data è stata fissata anzitutto per recepire gli esiti dell’udienza sulle misure cautelari che si terrà il 21 febbraio in corte di cassazione a Roma, sostanzialmente incentrata sul reato associativo contestato nell’indagine (l’art. 270 bis c. p., comma 2, “[…] perché partecipano a un’associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di eversione dell’ordine democratico, in particolare, mediante la costituzione di un gruppo informale di ispirazione anarco-insurrezionalista, operante in Carrara presso il Circolo Culturale Anarchico ‘Gogliardo Fiaschi’, partecipano all’organizzazione eversivo-terroristica denominata Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale”). Il tribunale del riesame di Genova, al termine dell’udienza del 28 agosto, ha revocato le misure in riferimento al reato associativo, lasciandole inalterate per i restanti capi d’accusa (l’istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità di terrorismo e il reato minore di offesa all’onore o al prestigio del presidente della repubblica). Il PM Manotti ha quindi proceduto a effettuare questo ricorso in cassazione avverso l’ordinanza del riesame, forse speranzoso di riottenere le misure anche per il reato associativo (il che, in ipotesi, comporterebbe la custodia cautelare in carcere).
Durante quest’ultima udienza è stata nuovamente avanzata la richiesta di consentire lo spostamento degli imputati al tribunale con mezzi propri, senza la scorta di polizia. Inizialmente, in vista dell’udienza del 9 gennaio, era stata prevista tale modalità (solitamente consentita in queste occasioni e già posta in essere in altre circostanze inerenti sempre quest’operazione). Il giudice ha domandato un parere in merito al PM, il quale ha risposto che ai fini delle esigenze cautelari questa possibilità non può essere consentita siccome, in buona sostanza, lungo la strada potrebbero ipoteticamente avere contatti che portino alla realizzazione di attività editoriali. Pertanto il PM ritiene plausibile l’eventualità che gli imputati, nei tragitti che separano le abitazioni dal tribunale massese, realizzino di tutto punto un giornale. Il giudice, evidentemente accettando questa lettura decisamente realistica, ha rigettato la richiesta di spostamento con mezzi propri, stabilendo ancora la traduzione dei compagni con la scorta. Inoltre, evidenziamo che nello stesso tragitto tra le abitazioni e il tribunale vengono fatti transitare da una caserma e sottoposti a una perquisizione personale.
Repetita iuvant. Non basteranno di certo le operazioni repressive, così come questi mezzucci intrapresi contro i compagni, a farci desistere dall’agitazione e dalla propaganda anarchica, a indurci a fare passi indietro. Ogni censura contro le idee e le pratiche rivoluzionarie è sistematicamente e costitutivamente destinata a fallire.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che in questi mesi hanno sostenuto gli inquisiti nell’operazione repressiva. Riportiamo qui di seguito le coordinate del conto per la cassa di solidarietà (carta postepay n.: 5333 1711 9250 1035, IBAN: IT12R3608105138290233690253, intestataria: Ilaria Ferrario).