Blackout. Controversia sul senso e l’efficacia del sabotaggio
Riceviamo e pubblichiamo la traduzione in italiano di un opuscolo uscito in Francia nella primavera scorsa. Il tema è tra i più importanti: senso ed efficacia delle pratiche di sabotaggio, nella lora autonomia e nel loro intreccio con istanze di lotta sociali ed ecologiste, di fronte alla fuga in avanti degli apparati tecno-polizieschi e della tendenza strutturale alla guerra. Buona lettura
Blackout. Controversia sul senso e l’efficacia del sabotaggio
Qui l’opuscolo in pdf:
A mo’ di presentazione
Tra febbraio e marzo 2020, un po’ ovunque nel mondo, è stato il momento degli annunci gravi e solenni dei capi di Stato, per preparare le popolazioni a ciò che doveva apparire come una nuova epoca: quella della Guerra contro il Virus. In Francia e in altri paesi d’Europa, in risposta alla ristrutturazione tecno-poliziesca giustificata dalle misure di emergenza, decine di sabotaggi presero di mira le infrastrutture di telecomunicazione. In parallelo, cominciò un dibattito nelle pubblicazioni anarchiche ed ecologiste radicali, in particolare a proposito del senso e dell’efficacia di queste azioni. Come si può minare il controllo tecnologico? Si può provocare un ribaltamento della situazione? Che scenari possono aprire questi sabotaggi? Come pensare contemporaneamente l’efficacia, l’organizzazione e l’etica? Oggi, dunque, la situazione si è evoluta, ma i problemi sollevati dai testi che seguono continuano a porsi, forse in maniera anche più forte, e senza che ci siano risposte evidenti: quali sono i rapporti tra l’azione diretta e i movimenti sociali ed ecologisti? E quali strategie prendono forma se si separano o se si combinano delle prospettive anarchiche, ecologiste e tecno-critiche? E queste strategie devono ormai fare i conti con un elemento decisivo: la guerra in Europa, che orienta e inasprisce il potere degli Stati sulle loro popolazioni.