Nuova operazione repressiva a Torino
Riceviamo e diffondiamo:
Due misure restrittive per un’indagine sul corteo in occasione dell’udienza del 5 dicembre e per altre iniziative a Torino in solidarietà con Alfredo Cospito
Nuova operazione repressiva a Torino
Nei giorni scorsi la polizia di Stato ha notificato a due compagni l’obbligo di firma trisettimanale in merito a delle lesioni provocate durante una colluttazione nel corteo del 5 dicembre a Torino.
Il PM Scafi (che ha affiancato Saluzzo durante il processo Scripta Manent [nelle ultime udienze d’appello del 2022-’23 in relazione alla sola accusa di 285 c. p., a seguito della sentenza di cassazione, mentre in precedenza aveva già assistito Sparagna nel processo d’appello]) aveva chiesto 13 misure cautelari: una custodia in carcere per istigazione a delinquere riguardo ai contenuti degli interventi pubblici espressi in svariate occasioni a Torino; 3 arresti domiciliari per i fatti del 5 dicembre di cui sopra; 9 obblighi di firma, di cui 4 per resistenza durante un’azione di disturbo nella chiesa della Gran Madre a Torino [20 novembre] e 5 per istigazione a delinquere in merito ai cori scanditi in aula durante l’udienza al tribunale di Torino del 5 dicembre.
Il GIP ha rigettato in toto le richieste del PM salvo imporre l’obbligo di firma per i due compagni in quanto pregiudicati (il terzo infatti non ha avuto misure poiché non gravato da precedenti).
L’operazione si inserisce nel contesto generale repressivo riguardo alle mobilitazioni durante lo sciopero della fame di Alfredo Cospito, operazioni che hanno già colpito diverse realtà.
Ribadiamo la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne in carcere, ad Alfredo ancora sequestrato in 41 bis, ai compagni e compagne con le misure.
Che la lotta continui!
Per l’anarchia
Solidali e complici
[16 luglio 2023]