Anarcosindacaliste e anarcosindacalisti contro guerra, stati, eserciti e armi

Riceviamo e volentieri diffondiamo:

 

ANARCOSINDACALISTE/I CONTRO

GUERRA, STATI, ESERCITI ED ARMI

Una guerra senza fine sta coinvolgendo e trascinando il mondo in un conflitto mondiale distruggendo territori e massacrando popolazioni, con alle porte il rischio della catastrofe nucleare.

In questo scenario la disinformazione imposta da poteri e media, la propaganda di parte sono un aspetto fondamentale per il prolungamento e l’aggravarsi del conflitto.

Come compagne e compagni anarcosindacaliste/i militanti nell’USI (Unione Sindacale Italiana) facciamo alcune riflessioni e abbozziamo alcune indicazioni di lotta antimilitarista.

Il conflitto non nasce nel febbraio del 2022 con il massiccio attacco russo all’Ucraina ma viene preparato assai prima, favorito dalla volontà di espansionismo della NATO verso l’est europeo ed asiatico. La svolta si concretizza nel colpo di stato del 2014 in Ucraina (in cui le formazioni militari naziste prendono il controllo delle piazze e hanno un ruolo decisivo nella rivolta) e negli immediati avvenimenti successivi ai danni delle popolazioni russofone: i linciaggi, la strage nella casa dei sindacati di Odessa, le persecuzioni contro una parte della popolazione contraria al nuovo potere fino ai bombardamenti e all’attacco contro il Donbass. Ovviamente l’invasione russa del 2022 fa esplodere una situazione di guerra totale con il coinvolgimento dei paesi NATO.

Il riemergere di una presenza nazista, o comunque ad essa vicina nella società ucraina non è fenomeno trascurabile né può essere paragonato alla presenza di gruppi nazisti all’interno di ogni paese ed esercito (in Italia come in Russia). In Ucraina vi è un fatto nuovo ed inedito, un neonazismo filo-europeo (sdoganato, armato e appoggiato da UE e NATO) che entra nelle istituzioni militari ufficiali con i suoi feroci battaglioni per poi controllare e dirigere importanti settori dell’esercito e dello stato, Il tutto con il riemergere in Ucraina dei miti nazionalisti, del collaborazionismo con il nazismo negli anni quaranta e con la figura del criminale Stepan Bandera ridivenuto eroe nazionale.

In una realtà in cui tutti i protagonisti in campo (eserciti, finanza e stati, siano essi stranieri o locali) sono gli aggressori e tutti i popoli e le classi più deboli sono gli aggrediti, occorre lottare per costringere le potenze a porre fine alla guerra. Ogni invio di armi è un crimine che prolunga un conflitto che non può essere fermato in questo modo e che porta solo morte. Per questo le scelte della Nato, della UE e dello stato italiano di armare e stare al fianco di un belligerante (diretto e usato per i propri fini) sono altrettanti crimini di parti in causa nella guerra e vanno sabotati e ostacolati.

Così come l’aiuto militare o la partecipazione diretta alla guerra nelle fila di un esercito, tesi sponsorizzata anche da alcuni gruppi che si autodefiniscono antagonisti, di sinistra o libertari, è un controsenso autoritario e guerrafondaio rispetto ai principi (di sempre) antimilitaristi, di libertà e di lotta di classe.

Stiamo con il popolo, sia Ucraino che del Donbass, contro la logica militare, a fianco della diserzione in massa dagli eserciti in campo, siano essi russi, NATO o ucraini (situazione favorita in questa fase dalla difesa ad oltranza di una mattanza generata dalla volontà dello stato di favorire situazioni indifendibili nell’epicentro del conflitto).

Boicottiamo la macchina militare e le armi, chi le produce e chi le invia, contro tutte le guerre:

DISFATTISMO, RENITENZA, DISERZIONE, BOICOTTAGGIO, SABOTAGGIO.

ANARCOSINDACALISTE E ANARCOSINDACALISTI

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