Roma: interruzione di una kermesse democratica in solidarietà con Alfredo Cospito
Riceviamo e diffondiamo:
Roma – Interruzione di kermesse democratica in solidarietà con Alfredo Cospito
La sera del 20 settembre a Roma abbiamo interrotto la kermesse democratica che ha avuto luogo al cinema Troisi. Come ospiti speciali della serata: il filosofo critico Noam Chomsky e il regista impegnato Ken Loach. Abbiamo fatto irruzione con uno striscione che recitava “Contro ogni galera. 41 bis = tortura. Alfredo libero”, lanciato volantini e letto il seguente testo.
FUORI ALFREDO DAL 41 BIS
TUTTE LIBERE, TUTTI LIBERI
Dal 5 maggio il nostro compagno Alfredo Cospito si trova prigioniero in regime di 41 bis.
Il 41 bis è un regime di tortura istituzionalizzata, nato per isolare, silenziare e annichilire il prigioniero, cercando così di portarlo alla collaborazione con la Giustizia. Non vogliamo chiedere gabbie più confortevoli e nemmeno fare le vittime. Siamo contro tutte le galere, le vorremmo veder bruciare. Non siamo stupiti o indignati, sappiamo benissimo che tutto questo avviene all’interno di un regime democratico. La democrazia si fonda sull’annientamento del nemico interno ed esterno. Non è una novità legata all’avvento della cosiddetta pandemia, questo meccanismo è insito alla democrazia rappresentativa che, in quanto prevede dei rappresentanti, crea necessariamente uno scarto incolmabile con i rappresentati. Semplicemente, da due anni a questa parte, pensiamo che i regimi democratici abbiano calato la loro maschera: repressione per tutt*, stati di emergenza permanenti, vaccinazione obbligatoria, green pass, persecuzione di chi non sta alle regole, razionamenti ecc.. La situazione è auto-evidente.
Lo Stato ci sta dando un monito: chi diffonde le pratiche e le idee anarchiche e rivoluzionarie viene seppellito vivo. Ne sono un esempio anche le recenti condanne a Juan Sorroche (28 anni di carcere per un attacco contro una sede leghista) e ad Anna Beniamino (condannata assieme ad Alfredo per strage politica, una pena che prevede l’ergastolo). L’inasprimento repressivo che stiamo vivendo non può passare sotto silenzio, non possiamo arenarci nell’attendismo. Sono tempi duri, ma non ne verranno di migliori se non agiamo ora.
Per questo è importante pretendere il declassamento di Alfredo dal 41 bis con tutte le nostre forze, diffondere le idee anarchiche e rivendicare le pratiche per cui è stato condannato, pratiche che da sempre sono parte del movimento anarchico.
Ai democratici e ai falsi critici non abbiamo niente da dire… volevamo solo rovinarvi la festa.
LIBERTÀ PER LE ANARCHICHE E GLI ANARCHICI INQUISITI
MORTE ALLO STATO, VIVA L’ANARCHIA