Sasso Marconi (Bo): incendiati due ripetitori
“guerra sociale alla guerra di Stato”, questa la scritta lasciata la notte del 22 maggio vicino a 2 ripetitori dati alle fiamme nei pressi di Bologna. Un gesto minimo di insubordinazione attiva ad uno Stato che vive di guerre e stragi e oggi accusa gli anarchici di stragismo, che invia armi ma si sbandiera portatore di pace, che legittima l’uso della tortura attraverso il regime del 41bis. Agiamo, perche per 2 anni ci hanno chiuso in casa a intermittenza, ricattandoci e togliendo la possibilità di affrontare in base a libere scelte quello che accadeva. Il tutto per mandare avanti la macchina da soldi del capitalismo. E oggi ci troviamo i ricchi più ricchi, i poveri più poveri e la società più alienante, giudicante e sospettosa. Adesso, con la guerra, accade ancora: emergenza, unità nazionale, sacrifici, perché i padroni, al di là del loro paese, devono affermare e procedere con i loro interessi, sulla pelle di chi sta sotto le bombe, di chi finisce in galera per le proteste, di chi impoverisce. Se non vogliamo che la guerra che ci stanno facendo renda il mondo un posto invivibile e’ l’ora di agitarsi, di reagire e colpire anche in modo imprevedibile perché devono sapere che di fronte ai loro piani c’è chi immobile e in silenzio non vuole stare.
Per Anna, Juan e Alfredo
Contro la tortura del carcere e del 41 bis
Per tuttx x prigionieri che lottano