Parole del compagno anarchico Francisco Solar in memoria di Luisa Toledo Sepúlveda (Cile)
Riceviamo e diffondiamo:
Parole del compagno anarchico Francisco Solar in memoria di Luisa Toledo Sepúlveda (Cile)
Per Luisa Toledo. Parole di Francisco Solar, dal carcere di massima sicurezza di Rancagua.
Ho avuto l’opportunità di parlare con lei solo poche volte, tuttavia ho avuto la fortuna e l’arricchente possibilità di ascoltarla in innumerevoli occasioni.
Non credo di essere rimasto indifferente in nessuna di queste occasioni. La forza delle sue parole e dei suoi gesti, l’intensità che portava in ogni sua affermazione e discorso mi motivava enormemente e lo fa tuttora. Ricordo quei momenti – in questa reclusione – e mi si rizzano ancora i capelli.
Quanto siamo stati fortunati ad aver potuto coincidere nella vita con una persona come Luisa!
Un’altra cosa che non finiva mai di impressionarmi era il suo costante interesse nel tenersi informata, a conoscere ciò che si discuteva e si proponeva, a sapere quali erano le motivazioni delle nuove generazioni di giovani combattenti. Questo la manteneva pienamente in vigore. L’ha mantenuta nella lotta, rifiutando qualsiasi posto d’onore da dove molti sentono di avere il potere di dirigere e delegittimare le nuove esperienze. Luisa è inseparabile dalla lotta perché lei stessa è espressione di lotta.
Quando sono andato a casa sua per invitarla alla presentazione di un libro – una delle poche volte in cui ho parlato con lei – era già malata e molto debole, e malgrado ciò abbiamo parlato a lungo, chiedendomi, con un interesse che mi ha sorpreso, ogni dettaglio della nostra esperienza carceraria in Spagna, circostanza che parla e riconferma della sua preoccupazione per ogni nuovo evento, specialmente per la situazione dei prigionieri, una realtà che ha vissuto direttamente con la prigionia di sua nipote Sol per diversi anni.
Ho sentito della sua morte alla televisione, dove hanno detto della triste scomparsa di «Luisa Toledo, attivista e difenditrice dei diritti umani», cercando evidentemente di nascondere ciò che era realmente e il fastidio che ha significato e significherà per il potere. Luisa rivendicava e incoraggiava alla violenza politica, affermando costantemente, in modo esplicito, l’urgente necessità di sferrare attacchi più incisivi. Per spingersi oltre, per realizzare la vendetta contro quelli che lei chiamava: «gli assassini e gli sfruttatori del popolo», motivo per cui credo che la denominazione di «difenditrice dei diritti umani» sia un eufemismo (per non dire altro), accomodante solo per coloro che approfittano della lotta e dei morti.
Infine, mando un abbraccio affettuoso a tutte le persone a lei vicine e alla sua famiglia, specialmente a Don Manuel e Ana.
Solo chi dimentica muore!
Francisco Solar D.
C. P. Rancagua
[Traduzione pubblicata da malacoda.noblogs.org, testo in spagnolo da buscandolakalle.wordpress.com].
Nota: Luisa Toledo Sepúlveda è morta il 6 luglio 2021. Era la madre di Rafael e Eduardo Vergara Toledo, di 18 e 20 anni, entrambi studenti universitari e aderenti del MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionaria), uccisi da una pattuglia della polizia nel’area di Estacion Central, a Santiago, il 29 marzo 1985.
Qui un altro testo su Luisa Toledo Sepúlveda:
Words by anarchist comrade Francisco Solar in memory of Luisa Toledo Sepúlveda (Chile)
For Luisa Toledo. Words by Francisco Solar, from the maximum security prison in Rancagua.
I had the opportunity to speak with her only a few times, however I had the good fortune and the enriching possibility to listen to her on countless occasions.
I don’t think I was indifferent on any of those occasions. The power of her words and gestures, the intensity she brought to each of her statements and harangues motivated me enormously and still do. I remember them – in this captivity – and my hair still stands on end.
How lucky we all were to have been able to coincide in life with a person like Mrs. Luisa!
Another thing that never ceased to impress me was her permanent interest in updating herself, in knowing what was being discussed and proposed, and in knowing what were the motivations of the new generations of young fighters. This kept her fully up to date. It kept her in the struggle, rejecting any place of honor from where many feel they have the power to direct and delegitimize the new experiences. Mrs. Luisa is inseparable from the struggle because she herself is an expression of struggle.
The time I went to her house to invite her to the launching of a book – which was one of the few times I spoke with her – she was already ill and very weak, but in spite of that we talked for a long time asking me, with an interest that surprised me, every detail of our prison experience in Spain, which speaks and reaffirms her concern for every new event, especially for the situation of the prisoners, a reality that she lived directly with the imprisonment for several years of her granddaughter Sol.
I heard about her death on television and there they talked about the sad death of «Luisa Toledo, activist and human rights defender», evidently trying to hide what she really was and the annoyance she meant and will mean to the powers that be. Ms. Luisa was a vindicator and encourager of political violence, permanently affirming, explicitly, the urgent need to provide more forceful attacks. To go further, to carry out revenge against what she called: «the murderers and exploiters of the people», so that the denomination of «defender of human rights» I think it falls short (to say the least) accommodating only to those who profit from the struggle and the dead.
Finally, I send an affectionate embrace to all those close to him and his family, especially to Don Manuel and Ana.
Only those who forget die!
Francisco Solar D.
C. P. Rancagua
[Published by darknights.noblogs.org].
Palabras del compañero anarquista Francisco Solar en memoria de Luisa Toledo Sepúlveda (Chile)
Para la Sra Luisa Toledo. Palabras de Francisco Solar, desde la prisión de máxima seguridad en Rancagua.
Tuve la oportunidad de hablar pocas veces con ella, sin embargo tuve la suerte y la enriquecedora posibilidad de escucharla en innumerables ocasiones.
Creo que en ninguna de esas oportunidades quedé indiferente. La potencia de sus palabras y de sus gestos, la intensidad que le imprimía a cada uno de sus planteamientos y arengas me motivaron enormemente y lo siguen haciendo. Las recuerdo – en este encierro – y aún se me erizan los pelos.
¡Qué suerte la que tuvimos todxs nosotrxs de haber podido coincidir en la vida con una persona como la Sra Luisa!
Otra cosa que nunca dejó de impresionarme fue su permanente interés por actualizarse, por saber qué se estaba discutiendo y proponiendo, y por saber cuáles eran las motivaciones de las nuevas generaciones de jóvenes combatientes. Esto la mantuvo plenamente vigente. La mantuvo en la lucha rechazando cualquier sitial de honor desde donde muchxs se sienten con la potestad de dirigir y deslegitimar las nuevas experiencias. La Sra Luisa es inseparable de la lucha porque ella misma es una expresión de lucha.
La vez que fui para su casa a invitarla al lanzamiento de un libro – que fue una de las pocas veces que conversé con ella – ya estaba enferma y muy débil, pero a pesar de eso hablamos por largo rato preguntándome, con un interés que me sorprendió, cada detalle de nuestra experiencia de prisión en España, lo que habla y reafirma su preocupación por cada acontecimiento nuevo, en especial por la situación de lxs presxs, realidad que vivió directamente con el encarcelamiento por varios años de su nieta Sol.
Me enteré por la televisión de su muerte y ahí se hablaba del triste fallecimiento de “Luisa Toledo, activista y defensora de los derechos humanos”, tratando evidentemente de ocultar lo que ella era realmente y la molestia que significó y significará para el poder. La Sra Luisa fue una reivindicadora y alentadora de la violencia política, afirmando permanentemente, de forma explícita, la necesidad urgente de dotar de mayor contundencia los ataques. De ir más allá, de llevar a cabo la venganza contra los que ella llamaba: “los asesinos y explotadores del pueblo”, por lo que la denominación de “defensora de los derechos humanos” creo que le queda corta (por decir lo menos) acomodándoles sólo a quienes usufructúan de la lucha y de lxs muertxs.
Por último, mando un afectuoso abrazo a todxs sus cercanxs y familiares, en especial a Don Manuel y a Ana.
¡Solo muere quien se olvida!
Francisco Solar D.
C. P. Rancagua
[Tomado de buscandolakalle.wordpress.com].