Grecia: V. Maggos è morto dopo le torture della polizia
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Volos, Grecia: V. Maggos è stato brutalmente pestato dalla polizia in antisommossa a un presidio di solidarietà, un mese dopo è morto
Il funerale di Vassilis Maggos celebrato ieri (16/07/20) nella città di Volos, dove centinaia di compagni e persone erano insieme ai suoi familiari per l’ultimo saluto …
Vassilis Maggos stesso ha scritto il 18 giugno 2020:
“Siccome molte persone chiedono, si informano, sono interessate, penso che dovrei far sapere che sono stato dimesso ieri sera, dopo 4 giorni di ricovero in ospedale. Oggi sono tornato per una visita di controllo, ovviamente i miei organi vitali sono ancora feriti, ciò nonostante sono in una condizione stabile e mostrano segni di miglioramento. Ringrazio tutti coloro che non hanno permesso che un altro incidente causato dalla violenza della polizia, dalla sua arbitrarietà e dalla sua violazione dei diritti umani passasse sotto silenzio, e che ci ricorda che dobbiamo tenere i nostri occhi aperti e che non dobbiamo arrenderci. Mi piacerebbe anche ringraziare il personale medico che, per la maggior parte, per prima cosa mi ha sopportato e inoltre ha resistito alla situazione, prendendo posizione contro la brutalità dello Stato. Ecco, la mia ultima foto, dall’ospedale e la mia prima da casa …
E ora le difficoltà cominciano …
Due-tre mesi di ricovero e chi può sapere quanti anni e se troverò i miei diritti (?) … ma … sorridi, eh … cosa ti chiedono?”
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Vassilis Maggos è stato brutalmente pestato da poliziotti in antisommossa a una manifestazione di solidarietà. Un mese dopo è stato trovato morto.
Il video che vedete mostra il violento attacco della polizia in antisommossa contro il ventisettenne Vassilis Maggos domenica 14 giugno, a Volos, durante un presidio di solidarietà con gli arrestati del corteo del giorno prima (13/6) contro l’incenerimento di rifiuti operato dalla ditta LAFARGE/AGET e contro la volontà di creare di uno stabilimento SRF da parte dell’amministrazione della città di Volos.
Secondo myvolos.net, Vassilis Maggos è stato trovato morto nella sua camera da sua madre ieri mattina (13 luglio 2020). “La madre ha cercato di rianimare suo figlio e ha avvisato il pronto soccorso, ma era troppo tardi. La polizia è accorsa sul posto e ha esaminato l’area, escludendo ogni attività criminale e richiedendo l’autopsia per determinare le cause della morte del ventisettenne Vassilis Maggos, che quasi un mese prima era stato ripreso mentre veniva brutalmente pestato dai poliziotti in antisommossa fuori dal tribunale di Volos.
Secondo un post al tempo dell’”Assemblea contro l’incenerimento dei rifiuti” del video sopra riportato girato il 14 giugno 2020, il ragazzo era stato violentemente picchiato di fronte ai passanti nel centro di Volos ed era stato portato al Dipartimento di Polizia di Magnesia. Nella volante che lo trasportava, secondo la testimonianza di suo padre, la polizia continuò a picchiarlo e a maltrattarlo. I colpi continuarono all’interno della sede centrale della polizia.
Lo hanno colpito spietatamente, rompendogli le costole fino a che il ragazzo non ha urlato “Non posso respirare”.
Al culmine della violenza, la polizia lo ha torturato. Quando ha chiesto dell’acqua, lo hanno messo nel freezer e gli hanno dato acqua goccia a goccia solo per torturarlo, mentre non riusciva a stare in piedi sulle sue gambe. Alla fine, lo hanno rilasciato, e così è stato portato all’ospedale, perché aveva immediato bisogno di cure mediche. Le sue condizioni erano così disperate che i dottori erano preoccupati che le sue ossa rotte potessero aver perforato i suoi organi vitali”.
“Tra le varie ferite, ha riportato 7 costole rotte e danni agli organi interni”.