Aggiornamenti di Giuseppe dal carcere di Pavia
riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo saputo nei giorni scorsi che il tribunale di Genova ha rigettato la richiesta di detenzione domiciliare per motivi di salute inoltrata dall’avvocato Sommovigo per Giuseppe Bruna.
Le condizioni di salute di Beppe, particolarmente a rischio per covid in quanto era stato ricoverato un anno e mezzo fa per una brutta broncopolmonite, non sono state nemmeno prese in considerazione, come le condizioni della cella piena di muffa dove è detenuto.
E’ invece stato preso in considerazione il fatto che Beppe non abbia risposto durante l’interrogatorio, che quindi i suoi comportamenti non appaiano idonei a dimostrare una presa di distanza dal suo modo di vivere precedente all’arresto e dai sodali. Niente di nuovo, certo, ma un’ulteriore dimostrazione che anche i domiciliari per motivi di salute sono, di fatto, assimilati alla legislazione premiale.
L’istanza era stata presentata anche alla procura che si occupa dell’operazione Prometeo che, ad oggi, non si e’ pronunciata.
Beppe ha regolare accesso alle videochiamate, ha avuto i soldi ed il pacco. Abbiamo ricevuto una sua lettera nella quale ricorda i suoi trascorsi come operatore socio sanitario nei ricoveri per anziani. Le sue battaglie con le direzioni sanitarie e, purtroppo, anche con medici e perfino infermier*. I soliti spaccati di guerre intestine dalle quali potrebbe esserci qualche speranza in più di sottrarsi, da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, nel prossimo periodo.
Finalmente la procura di Milano ha inviato i cd di Prometeo con file leggibili. Tutti i legali dovrebbero riceverne copia entro la prossima settimana.
A presto per ulteriori notizie