Busto Arsizio: richiesta di sorveglianza speciale e presidio solidale

Presidio solidale sotto il tribunale di Milano

Sorveglianza speciale, DASPO Urbano, Fogli di Via e multe, sono tutte misure di polizia impiegate anche contro chiunque esprima attivamente il proprio disallineamento alle volontà di Stato.

Il tribunale di Busto Arsizio ha richiesto la Sorveglianza Speciale per un nostro amico e compagno della durata di 3 anni.
Abbiamo deciso di presenziare durante la prima udienza.
L’accusa sarebbe, non l’aver compiuto reati specifici, ma la sua presunta “pericolosità sociale” motivata dalla sua attiva partecipazione a momenti di Piazza contro le ingiustizie sociali.
Una misura che parla sa sé e che chiarisce quanto, per lo Stato, a dover essere represso è e sarà chiunque non reagisca passivamente a Stato di Polizia, impoverimento generalizzato, sfruttamento e propaganda inquinata.
È importante esprimere solidarietà a chiunque si trovi sotto attacco da parte dell’autorità.
Nessuno verrà lasciato solo!
Mercoledì 15 giugno, ore 10.
Via Carlo Ferguglia 1, Milano.
(Flyer in allegato)

RICHIESTA DI SORVEGLIANZA SPECIALE 

Ancora una volta stanno provando ad affibbiare l’ennesima sorveglianza speciale: Ieri la Procura di Busto Arsizio, infatti, ha notificato la richiesta di questa infame misura della durata di 3 anni ad un nostro compagno. Nelle carte si legge che la richiesta è stata inviata il 23 maggio e che la prima udienza sarà il 15 giugno, tempistiche così ristrette che non possono non far pensare a un tentativo di rendere più difficoltosa una possibile difesa.

Ovviamente questa misura è solo la punta di un iceberg costituito da anni di repressione sempre più dura (come i numerosi daspo urbano e fogli di via).

Le motivazioni sono sempre le stesse: trasformare la partecipazione alle lotte sociali nel varesotto e nel milanese in “condotte socialmente pericolose”, individuare la presenza dei compagni nelle più svariate piazze come “leader di numerose manifestazioni non autorizzate”.
Nei tempi che stiamo vivendo, tra pandemia e guerra, la pericolosità sociale noi la individuiamo nelle fabbriche di armi e nelle basi Nato nel nostro territorio, la vediamo nel crescente divario tra carovita e stipendi, la vediamo nelle grandi opere che sono solo grandi business per i soliti, la vediamo nelle politiche di ogni giorno dello Stato, nel macro e nel micro.
Al momento ci fermiamo qui, restate sintonizzati perché seguiranno aggiornamenti!

Collettivo Adespota – Saronno

L’ASSEMBLEA POPOLARE DI BUSTO ARSIZIO NUOVAMENTE SOTTO ATTACCO DA PARTE DELLE AUTORITÀ

La Procura richiede la “Sorveglianza speciale” per uno di noi!

Ieri, ad un ragazzo dell’Assemblea Popolare di Busto Arsizio è stata notificata la richiesta di “Sorveglianza Speciale” della durata di 3 anni. A proporla è la Procura di Busto Arsizio. La stessa Procura che aveva emesso il foglio di via, sempre alla stessa persona, poi cestinato grazie alla vittoria del ricorso al Tar.

La Sorveglianza Speciale è una “misura di prevenzione” volta a tutelare la cosiddetta “pubblica sicurezza”, ed è solitamente richiesta sulla base di sospetti, e non di reati specifici. Consiste essenzialmente nell’isolamento sociale dell’individuo colpito, e può prevedere restrizioni come il rientro notturno, presentarsi in caserma ogni tot giorni e anche il sequestro della patente. Un aspetto davvero pesante è il divieto di partecipare a qualsiasi evento pubblico come manifestazioni, assemblee ecc.. Un sorvegliato speciale può vedere un numero limitato di persone e non può frequentare bar, locali, piazze e altri luoghi, non è permesso avere alcun tipo di contatto con pregiudicati.
Se si viola una di queste disposizioni è previsto l’arresto.

Le motivazioni della richiesta si basano sulla costruzione di una presunta pericolosità sociale dell’imputato, la cui “colpa” sarebbe quella di aver partecipato attivamente, da tempo, a diversi momenti di piazza ma soprattutto, secondo chi scrive, aver avuto “il ruolo di leader durante le manifestazioni non autorizzate” dello scorso autunno. Ricordiamo, invece, che chiunque partecipi alla nostra assemblea popolare ha come caposaldo quello dell’orizzontalità non solo come metodo organizzativo ma anche come orizzonte e di questo non possiamo aver dubbio.

Inoltre, è proprio la stessa orizzontalità ad aver caratterizzato e reso incontrollabili e forti (e forse per questo così duramente punite) le mobilitazioni che in quel periodo raggiungevano il loro apice.

Non possiamo in alcun modo tollerare un’azione di questo tipo, ovvero un evidente sdoganamento della repressione d’ideali politici e sociali.
Come se non bastasse, la prima udienza è stata fissata per Mercoledì 15 giugno, rendendo praticamente impossibile organizzare una difesa seria e strutturata.
Vogliamo far sapere alle forze dell’oppressione che noi non ci fermeremo mai e non ci arrenderemo di fronte ai loro vili attacchi.

A tutti coloro che ci seguono e partecipano attivamente vogliamo ricordare l’importanza della solidarietà e della continuità della lotta, non possiamo fermarci, dobbiamo continuare la lotta e supportare chi subisce, come in questo caso, la repressione.

Seguiranno aggiornamenti!

Assemblea Popolare – Busto Arsizio