Vaccelerazione

Brano – titolo originale, La recherche en vitesse, la recherche de vitesse – tradotto da Mutation (ce que signifie accélérer), Pièces et main d’oeuvre, 22 febbraio 2021

Vaccelerazione

Nel setaccio della crisi sanitaria, l’industria biotecnologica è vincente. Moderna e Pfizer ammucchiano i benefici dei vaccini più rapidi del mondo. Moderna supera i 60 miliardi di dollari di capitalizzazione in borsa; Pfizer punta su 15 miliardi di cifre d’affari con il suo anti-Covid nel 2021.

Occorre di norma un decennio per produrre un vaccino, dai test preclinici fino alla farmacovigilanza. Miracolo del Sras-Cov2: ai laboratori sono bastati dieci mesi. Questa accelerazione senza precedenti è legata innanzitutto al finanziamento straordinario dei laboratori di biotecnologie. Time is money. Si calcola in genere un miliardo di euro per sviluppare un vaccino, dalla ricerca alle linee di produzione. Questa volta, l’amministrazione Trump ha fornito 11 miliardi di dollari per Ricerca e Sviluppo e per il preacquisto di dosi (2,5 miliardi a Moderna, 2 a Pfizer, 1,2 ad AstraZeneca, 2 a Sanofi &GSK). La Commissione europea ha versato 2 miliardi di euro per i preacquisti, e probabilmente la cifra è destinata a crescere.

Canada, Israele, Regno Unito hanno finanziato i laboratori dal canto loro. A cui si aggiungono i finanziamenti privati della Fondazione Gates (150 milioni di dollari), di Nestlé o del network cinese Tik Tok (10 milioni). Per Marie Humblot-Ferrero, specialista dell’industria farmaceutica al Boston Consulting Group (BCG), queste somme enormi sono «un acceleratore per tutti: per l’industria farmaceutica come per i regolatori, siamo di fronte a una nuova maniera di lavorare. […] Questo accelera anche il finanziamento di nuove tecnologie» (1).

La «regolazione»: ecco l’altra spiegazione di questa innovazione a marcia forzata. Gli industriali hanno lanciato la produzione prima di avere l’autorizzazione a commercializzare i prodotti. Per loro senz’altro un rischio, ma anche una pressione sulle amministrazioni: non si poteva certo aver inghiottito tutti quei miliardi per niente. Colpo di fortuna, i vaccini sono sicuri, efficaci, garantiti senza effetti secondari individuali o collettivi a lungo termine. Incrociamo le dita e dimentichiamo il vaccino contro la febbre dengue, ritirato d’urgenza dopo gravi scompensi immunitari. Quello della “febbre rossa” è un virus a RNA, come il Sars-Cov2. Insomma, felicitazioni per questa fruttuosa collaborazione tra “Big Pharma”, start up, intelligenza artificiale, big data, finanziatori e ricercatori. E «regolatori». Il Parlamento europeo ha fatto uno sforzo di semplificazione amministrativa inedito:

«Per sviluppare, autorizzare e rendere facilmente disponibili dei vaccini sicuri contro il Covid-19, il Parlamento ha adottato una deroga temporanea a certe regole sui test clinici. […] Certi vaccini o trattamenti contro il Covid-19 già in corso di sviluppo possono essere definiti come degli organismi geneticamente modificati (OGM) e sono quindi coperti dalle direttive europee in materia di OGM. […] una deroga a queste regole è necessaria per evitare ritardi significativi nella messa a punto di vaccini e di trattamenti in grado di salvare delle vite» (2) [decisione adottata il 17 luglio 2020, in “deroga provvisoria” alla direttiva 2001/18/CE relativa alla disseminazione volontaria di organismi geneticamente modificati nell’ambiente e alla direttiva 2009/41/CE relativa all’utilizzo di microrganismi geneticamente modificati, NdT].

Vedete che l’Europa non è questo mostro tecnocratico che frena tutto, a colpi di norme e procedure assurde. Essa acconsentirà sicuramente a derogare al regolamento sulla produzione del formaggio reblochon (3) in caso di carestia.

Alcuni vaccini anti-Covid sono quindi degli OGM. Nello specifico, nei vaccini mRNA di Moderna e Pzifer la sequenza genetica che codifica la proteina immunogena (quella che deve attivare l’immunità) è stata modificata per assicurare la stabilità del prodotto. Questi vaccini mRNA sono autorizzati sugli umani per la prima volta grazie alla pandemia. Fin ad oggi venivano usati solo su certi animali, mentre l’utilizzo umano arrancava da decenni.

Questi OGM non comportano alcun rischio di modificazione del vostro genoma, assicurano gli scienziati. E sia pure. Il rischio sarebbe piuttosto, in una proporzione sconosciuta, quello dello sballamento del vostro sistema immunitario sotto l’effetto del vaccino, se il vostro organismo è in seguito esposto al virus (restate confinati). Poi, ci informa in modo mellifluo il sito di divulgazione Futura Sciences, «essendo recente, questa tecnologia presenta degli inconvenienti che sono legati soprattutto alla mancanza di sguardo scientifico distaccato sul suo utilizzo» (4). Quali inconvenienti? Lo scoprirete, forse, dopo esservi fatti vaccinare.

Questi vaccini fermeranno il contagio da coronavirus? Quali saranno gli effetti a lungo termine di una tecnologia genetica mai sperimentata prima sugli individui e sulla popolazione in generale, sul virus, sulle sue mutazioni, sul suo ambiente che è anche il nostro? In virtù dell’impossibilità di rispondere a queste domande, i tecnocrati hanno lanciato la più rapida operazione di vaccinazione di massa della storia, in un laboratorio su scala planetaria. Vaccelerazione.

Tra l’altro, cosa si sarebbe potuto fare consacrando questi 15 miliardi di dollari alla prevenzione, all’igiene, al miglioramento dell’immunità individuale, a delle cure alternative? Non si è nemmeno provato.

 

1) www.lesechos.fr/industrie-services/pharmacie-sante/covid-5-chiffres-fous-sur-le-financement-des-vaccins-1269170

2) www.europarl.europa.eu/news/fr/press-room/20200706IPR82731/le-parlement-permettra-undeveloppement-accelere-des-vaccins-contre-le-covid-19

3)file:///Users/nom/Downloads/CDCReblochon_BO-1.pdf

4) https://www.futura-sciences.com/sante/actualites/coronavirus-fonctionne-vaccin-arn-84148/